Foto da Flickr / Remo Cassella

Nuovi arresti per i disordini del 15 ottobre 2011 a Roma, quando la Capitale è stata devastata da centinaia di black-block in occasione della manifestazione degli Indignados.

Giovedì all’alba gli agenti della Digos e del Ros hanno arrestato cinque persone a Roma, Milano, Savona e Cosenza per «devastazione e saccheggio e resistenza a pubblico ufficiale». I provvedimenti cautelari sono stati tutti emessi dal gip di Roma. Le persone fermate sarebbero vicine ad ambienti anarchici, antagonisti e della tifoseria violenta: uno di loro era già in carcere a Milano, per aver causato incidenti durante un’altra manifestazione mesi fa.

Il 15 ottobre – si legge in una nota della Polizia-  i cinque arrestati «hanno assaltato l’ufficio postale di via Cavour, distrutto il distributore di carburante Eni di Largo Corrado Ricci, l’agenzia Man Power di Via Labicana, le vetrine della filiale della Banca Popolare del Lazio di Via Merulana, fino a causare l’incendio della caserma dell’Esercito Italiano e di quella della Guardia di Finanza di Via Labicana». Avrebbero poi impedito l’intervento delle forze dell’ordine e uno di loro avrebbe dato alle fiamme un blindato dei Carabinieri. I provvedimenti odierni sono arrivati dopo riscontri fotografici e in base al pericolo di reiterazione dei reati. Attualmente sono in corso altre perquisizioni.

Il 20 aprile di quest’anno altre 40 persone erano già state indagate per i fatti del 15 ottobre. Quel giorno quasi mille facinorosi spaccarono il ben più numeroso corteo ufficiale dando il via alle violenze: incendi d’auto e di edifici, assalti alle banche, guerriglia con la Polizia, bombe carta e lacrimogeni. Emblemi della giornata furono lo studente “Er Pelliccia”, immortalato nel lancio di un estintore, la Madonnina fatta a pezzi dai black block e il poliziotto colto da infarto durante gli scontri, nonchè gli ospedali pieni di feriti tra agenti e manifestanti.