I primi clienti (e forse gli ultimi) del ristorante Assunta madre martedì 9 maggio sono stati gli uomini della squadra mobile e della finanza. All’alba hanno messo sotto sequestro il locale e arrestato Il titolare Giammi Miaclusi, i figli e altre tre persone, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. Le accuse sono di riciclaggio, autoriciclaggio di denaro di provenienza illecita e intestazione fittizia di alcuni beni.
L’indagine – Secondo gli investigatori, l’imprenditore avrebbe costituito numerose e redditizie attività commerciali, tra cui i ristoranti «Assunta madre» presenti in Italia e all’estero, intestando i beni a figli e prestanome. Gli inquirenti, nella conferenza stampa alla Questura di Roma poche ore dopo il sequestro, hanno ricordato che Micalusi è stato indagato in passato per reati associativi, delitti contro il patrimonio, usura ed estorsione. Tra i beni posti sotto sequestro, anche la succursale mialnese del ristorante, ma il locale rimarrà aperto con la nomina di un amministratore giudiziario.
Montecarlo – «Johnny», come si fa chiamare Gianni Micalusi, è il proprietario amico dei vip: calciatori, politici, imprenditori. Più o meno tutti hanno mangiato da Johnny: Silvio Berlusconi, Massimo D’Alema, Beppe Grillo. E nel 2015 Sinisa Mihajlovic portò tutta la squadra del Milan più lo staff. Il 9 maggio avrebbe dovuto inaugurare a Montecarlo una nuova sede, di quello che ormai è diventato un brand: ‘Assunta madre’ è infatti già presente a Milano, Londra, Barcellona. Clima informale, pesce freschissimo e tante celebrità. Dalle sponde del Tevere fino al Principato i ristoranti di Micalusi attirano sempre volti noti: all’inaugurazione di Monaco era atteso Flavio Briatore.
Non solo vip –‘Johnny’ Micalusi, come ricordava L’Espresso nel 2013, era già noto alle forze dell’ordine, sebbene fosse stato sempre assolto. La Guardia di finanza gli aveva sequestrato il patrimonio nel 2007, nell’ambito di un’indagine per associazione a delinquere di stampo mafioso e usura. Nel 2002 era stato intercettato al telefono con Enrico Terribile, cresciuto nella Banda della Magliana, e nel 2014 la Procura lo indagò per riciclaggio.