Spelacchio è tornato. E ha già i rami spezzati. Il successore dell’albero di Natale più chiacchierato del mondo è arrivato in piazza Venezia, a Roma, nella notte tra il 2 e il 3 dicembre, dopo un lungo viaggio dalla provincia di Varese. Ma il tragitto è stato più complicato del previsto.

L’operazione mediatica – Per il 2018 il Comune di Roma si era proposto di superare lo smacco delle decorazioni natalizie dello scorso anno. L’albero di Natale allestito nel cuore della città aveva infatti suscitato un’ondata di ironia sul web, raggiungendo in poco tempo anche l’attenzione della stampa internazionale. Secco, poco rigoglioso, moribondo, i romani lo avevano ribattezzato Spelacchio. Ma, tra ironie e polemiche, la fama di Spelacchio è cresciuta a tal punto da convincere il Campidoglio a sfruttarne il nome per sponsorizzare il nuovo albero natalizio.

L’albero lo paga Netflix – Dopo una risposta fredda al bando del 2018 per la decorazione natalizia di Piazza Venezia, lo stesso sindaco Virginia Raggi si è speso per cercare una sponsorizzazione tecnica. Netflix ha deciso di accogliere la richiesta, con un investimento pari a 376 mila euro, per 20 metri di altezza in più, 500 sfere rosse e argento e 60 mila luci al led. Operazione a costo zero per l’Amministrazione comunale. L’entusiasmo per la vicenda dell’albero di Natale è stato rinfocolato della prima cittadina lo scorso 28 novembre con un tweet tra ironia e ottimismo: «Ladies and Gentlemen Spelacchio is back in Roma».

Il giorno successivo Netflix Italia ha pubblicato un trailer sulla storia del nuovo Spelacchio, alzando le aspettative in vista dell’accensione dell’albero l’8 dicembre: «Sono tornato e sono uno spettacolo», dice la “voce” umanizzata dell’albero.

 

L’arrivo nella capitale – Dalla provincia di Varese, l’abete ha fatto la sua comparsa nella capitale, pronto per le operazioni di installazione e allestimento. Durante le manovre di trasporto però, Spelacchio 2.0 ha riportato vistosi danneggiamenti nella parte centrale, con qualche ramo che si è spezzato. Tra gli addetti ai lavori del Comune si spera che con le decorazioni l’incidente non si noti e che l’operazione mediatica ripaghi lo sforzo dell’amministrazione. Con l’augurio che almeno Netflix porti un Natale sereno al Campidoglio. Sempre sotto la firma di Spelacchio.