L’ex-capo del personale del comune di Roma Raffaele Marra è stato condannato in primo grado per corruzione a tre anni e sei mesi di carcere, all’interdizione dai pubblici uffici e al pagamento di 100mila euro come risarcimento nei confronti di Roma Capitale. Lo ha deciso la Seconda sezione penale del Tribunale di Roma nell’ambito del processo per corruzione che ha coinvolto anche l’immobiliarista romano Sergio Scarpellini, deceduto il 20 novembre scorso. Marra, inoltre, dovrà rispondere in sede processuale delle accuse di abuso di ufficio per la nomina di suo fratello Renato a capo della Direzione turismo del Comune di Roma. Il procedimento coinvolse anche il sindaco Virginia Raggi, poi assolta un mese fa dalle accuse di falso.
Il processo – Marra fu arrestato nel 2016 in base ai fascicoli di un’inchiesta giudiziaria aperta nel 2013. In quel periodo l’ex-dirigente capitolino ricopriva il ruolo di capo del Dipartimento delle politiche abitative del comune di Roma nella giunta di centrodestra presieduta da Gianni Alemanno. Insieme a Marra fu arrestato anche Scarpellini con l’accusa di aver pagato tangenti e distribuito regali in cambio di favori. Secondo i magistrati, nel 2013 l’ex-braccio destro di Virginia Raggi ha sbloccato dei progetti edilizi a favore di Scarpellini ottenendo agevolazioni economiche per l’acquisto di un appartamento in via Prati Fiscali, a Roma. Marra accettò 400mila euro dall’imprenditore romano per acquistare la proprietà poi intestata alla sua ex-moglie.
«Dal 2009 Marra si è messo a libro paga dell’immobiliarista – riassumono i giudici nell’istanza, accogliendo le accuse del pm Barbara Zuin e dell’aggiunto Paolo Ielo – Nel 2016 Marra ha dichiarato la propria fedeltà al patto già assunto, il che da un lato conferma la solidità del rapporto corruttivo tra i due, dall’altro è sintomatico della ferma intenzione del dirigente pubblico di proseguire sulla stessa strada che già importanti utilità economiche gli ha procurato».
Il rapporto con Raggi – Marra è un ex ufficiale della Guardia di Finanza con un curriculum politico di lungo corso. Nel 2008, con la vittoria alle elezioni comunali di Alemanno, Marra si trasferisce a lavorare a Roma presso il Campidoglio quindi, per un breve periodo, approda in Rai per poi collaborare con l’allora presidente del Lazio Renata Polverini. Nel 2016 il Movimento 5 Stelle arriva al Comune e viene scelto da Virginia Raggi per ricoprire il ruolo di capo del personale. La decisione della sindaca pentastellata fu criticata dagli stessi vertici del Movimento perché Marra era vicino ad ambienti della “politica di sistema”. Nonostante le frizioni, Raggi ha sempre difeso quello che era considerato suo braccio destro. Nella fase di composizione della giunta comunale, infatti, il sindaco di Roma arrivò a offrire a Marra la posizione vacante di vicecapo di gabinetto, ruolo istituzionale di peso all’interno dell’amministrazione capitolina.