Sono «ragioni esclusivamente giuridiche» quelle che hanno portato all’assoluzione di Silvio Berlusconi dall’accusa di corruzione in atti giudiziari nel processo Ruby ter. Assolti anche Karima el Mahroug («Ruby Rubacuori») e altri 27 imputati. Secondo il presidente del Tribunale di Milano Fabio Roia c’erano «indizi non equivoci a loro carico» di corruzione e falsa testimonianza. È stata però l’istanza dell’avvocato difensore del Cavaliere Federico Cecconi a pesare: le «Olgettine» andavano ascoltate fin dal primo momento come imputate e non come testimoni nei precedenti processi. È quindi mancato il capo di imputazione richiesto dalla Procura che ha portato all’assoluzione con formula piena «perchè il fatto non sussiste». Solidarietà dagli alleati di governo: «Felici per Silvio» ha scritto in un tweet il leader della Lega Matteo Salvini.

L’udienza – Nell’aula bunker del carcere di San Vittore di Milano il 15 febbraio è stata raggiunta una tappa importante del filone di processi che ha riguardato le “cene eleganti” dell’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nella sua villa di Arcore: l’assoluzione di tutti gli imputati del processo Ruby ter. È stato il giudice Marco Tremolada a pronunciare la sentenza che ha ribaltato le richieste mosse dai pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio. Respinta l’accusa di falsa testimonianza e corruzione in atti giudiziari per le «Olgettine». Il valore delle dichiarazioni delle testimoni rese nei precedenti processi Ruby e Ruby bis è risultato nullo perché i giudici hanno accettato nel 2021 l’istanza dell’avvocato Cecconi che aveva notato che all’epoca le ragazze non potevano essere ascoltate come testimoni ma dovevano comparire come imputate, con le relative garanzie (assistenza legale, nessun obbligo di dire la verità agli inquirenti).

Vizio di forma – È così venuta a mancare la “sussistenza del reato”. Per i giudici «la falsa testimonianza può essere commessa solo da chi legittimamente riveste la qualità di testimone». Il testimone è obbligato a dire la verità, mentre l’imputato può mentire. Il tribunale di Milano ha deciso che le ragazze non erano legittimamente testimoni e quindi le dichiarazioni da loro rilasciate hanno perso valore. Sarebbero dunque dovute comparire, secondo il giudice, come imputate. Infatti secondo l’accusa erano state pagate (l’avvocato portò in aula le distinte dei bonifici e ci sono delle dichiarazioni di Berlusconi stesso a confermarlo) per mentire ai giudici sui festini a Villa San Martino. La Procura deciderà se fare appello dopo aver letto le motivazioni della sentenza.

Berlusconi – È quindi caduto il capo di imputazione anche per l’ex Presidente del consiglio che quindi non ha formalmente corrotto testimoni. Sono giunte parole di vicinanza a Berlusconi anche dal governo di Centrodestra: «L’assoluzione di Berlusconi è un’ottima notizia che mette fine a una lunga vicenda giudiziaria» ha commentato la premier Giorgia Meloni. Il leader della Lega e ministro delle infrastrutture Matteo Salvini si dichiara «felice per l’assoluzione di Silvio dopo anni di insulti» mentre per il ministro degli esteri Antonio Tajani (di Forza Italia, la formazione politica fondata dall’ex premier) la sentenza è «una bellissima notizia che rende giustizia a un uomo attaccato ingiustamente per motivi politici».