Nell’ultimo anno e mezzo il numero delle medicine introvabili nelle farmacie italiane ha toccato quota 3.500, probabilmente a causa della crisi economica e del Covid. Il dato è stato fornito dall’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco. Secondo un articolo di Repubblica, firmato da Michele Bocci, la carenza riguarda anche prodotti pediatrici e salvavita e sarebbe provocata appunto dall’emergenza pandemica e dall’aumento del costo dei fattori produttivi che si riflettono sulle scelte delle aziende farmaceutiche. Da una parte la pandemia ha incrementato il numero di malati, dall’altra l’aumento del costo delle materie prime ha reso più dispendioso la produzione e il trasporto dei medicinali. Risultato? I farmaci sono maggiormente richiesti, ma anche di difficile consegna, e pertanto più difficili da reperire.
Carenze – La lista dei medicinali che scarseggiano è ampia. Ci sono quelli ad uso pediatrico, che hanno allarmato i farmacisti per la salute dei bambini, ma anche antipertensivi, diuretici, neurolettici, antidepressivi e antiepilettici, compreso l’Ibuprofene, usato contro il Covid nelle forme meno pesanti. Enrique Hausermann, presidente dell’associazione delle aziende di generici Egualia, si è espresso sulla vicenda, sottolineando la necessità di combattere l’aumento dei costi dei materiali di confezionamento (carta, vetro, plastica e alluminio) per velocizzare la distribuzione.