Il comandante Saroldi

Il comandante Saroldi

“Concussione, calunnia, truffa ai danni dello Stato e corruzione in atto contrario al proprio dovere”, nonché utilizzo dell’auto della Polizia per incontri amorosi a pagamento: sono queste le accuse che hanno portato in manette Andrea Saroldi e Claudio Ghizzoni, comandanti rispettivamente dei Vigili di Spotorno (Savona) e Podenzana (Massa Carrara). Nella notte del 25 febbraio i due sono stati arrestati dalla polizia di Savona per aver condizionato gli appalti della fornitura di autovelox di Spotorno, nell’ambito dell’inchiesta ribattezzata “Hot Velox”. Denunciato a piede libero anche un altro agente della Municipale del paese.

Secondo le indagini coordinate dal sostituto procuratore Daniela Pischetola, il comandante Saroldi avrebbe accettato denaro dal comandante Ghizzoni per garantirgli l’appalto degli autovelox nell’area savonese. Ghizzoni è infatti anche imprenditore e titolare della società Igea, che noleggia apparecchi di rilevazione. Attualmente i vigili si trovano ai domiciliari in custodia cautelare per ordine del gip Emilio Fois.

La testata locale IVG aggiunge che la posizione del comandante Saroldi sarebbe poi aggravata da ulteriori accuse. Prima fra tutte quella di concussione ai danni della ditta Arcadia, fornitrice della segnaletica stradale di Spotorno. Le indagini, infatti, sarebbero partite proprio dalla denuncia del proprietario dell’azienda, stanco di dover pagare continui pizzi – per una cifra complessiva di quasi 24mila euro – onde evitare di vedersi togliere la fornitura. L’esasperazione del titolare sarebbe dovuta anche al tono delle richieste che, secondo indiscrezioni, erano molto simili a minacce vere e proprie, tra modi bruschi e accenni alla pistola d’ordinanza.

Ma le accuse non finiscono per il capitano savonese: Saroldi potrebbe in aggiunta vedersi imputare l’utilizzo improprio dell’auto della Polizia in orario di servizio. Nella fattispecie, il comandante si sarebbe fatto accompagnare da un sottoposto, anch’esso indagato, sotto un appartamento abitualmente usato per incontri con prostitute. A questo si aggiungono altre voci di comportamenti alla Don Rodrigo, quali lo scrivere lettere anonime o la rivelazioni dei procedimenti penali relativi a persone considerate ostili, decisamente incompatibili con la divisa.

Eva Alberti