La Procura di Bologna e la Guardia di Finanza hanno smascherato un presunto giro di corruzione tra privati e autoriciclaggio, sequestrando oltre 36 milioni di euro. Tra gli indagati, in tutto nove, spiccano due nomi: Francesco Pugliese, ex amministratore delegato di Conad, e Mauro Bosio, ex direttore generale del gruppo della grande distribuzione. Entrambi sono accusati di aver orchestrato un complesso sistema illecito nell’ambito dell’acquisizione della catena francese Auchan da parte di Conad. L’inchiesta, avviata dopo un esposto di due cooperative socie di Conad, ha rivelato secondo gli inquirenti un presunto sistema corruttivo basato su false consulenze e transazioni opache. Secondo gli investigatori, Pugliese e Bosio avrebbero creato una fiduciaria per incanalare pagamenti fittizi provenienti da imprenditori del settore trasporti e finanza. Una rete ben strutturata, con flussi di denaro che, oltre a essere riciclati, sarebbero stati utilizzati anche per spese personali, tra cui la partecipazione alla Mille Miglia con un’auto d’epoca acquistata con i fondi illeciti.
Chi è Francesco Pugliese – Figura di spicco nel mondo della grande distribuzione, Pugliese ha guidato Conad per 18 anni, trasformandola in un colosso con un fatturato da 18 miliardi di euro. Cavaliere del Lavoro dal 2019, è noto per la sua abilità manageriale e per il suo ruolo nel rilancio di marchi storici come Yomo e Barilla. Dopo l’uscita da Conad nel 2023, si è reinventato alla guida del gruppo Monviso e come membro del Consiglio di amministrazione del pastificio De Cecco. La sua passione per le auto d’epoca, celebrata in passato come un tratto distintivo della sua personalità, oggi sembra diventata un elemento chiave dell’inchiesta:
L’acquisizione di Auchan – La vicenda ha origine nell’operazione di acquisizione delle attività italiane di Auchan da parte di Conad, che ha coinvolto oltre 1.600 punti vendita e 20.000 dipendenti. L’accordo, apparentemente vantaggioso per il colosso italiano della distribuzione, si sarebbe rivelato un terreno fertile per manovre finanziarie poco chiare. Il finanziere Raffaele Mincione, già noto per il suo coinvolgimento in un controverso affare immobiliare con il Vaticano, è tra gli indagati per il suo ruolo in questa complessa rete di interessi.