Marco Biagi

Marco Biagi, giuslavorista, ucciso dalle Nuove Br nel 2002

La prescrizione ha salvato Claudio Scajola e Gianni De Gennaro dalle accuse di cooperazione colposa nell’omicidio di Marco Biagi, il giuslavorista ucciso il 19 marzo 2002 a Bologna dalle Nuove Br.

Scajola e De Gennaro, all’epoca dei fatti, erano rispettivamente ministro dell’Interno del Governo Berlusconi e capo della Polizia. La prescrizione ai due ex numeri uno della sicurezza italiana chiude anche l’inchiesta bis sulla mancata scorta al professore bolognese, un’inchiesta che si era riaperta dopo che l’ex segretario di Scajola, Luciano Zocchi, aveva mandato ulteriori documenti in Procura. A fine febbraio del 2015, poi, la stessa Procura aveva concluso l’indagine chiedendo al tribunale dei ministri di procedere all’interrogatorio di Scajola e De Gennaro.

L’inchiesta bis sulla revoca della scorta a Biagi si era resa necessaria dopo l’archiviazione nel 2004 e sarebbe servita ad approfondire le responsabilità di chi negò misure di tutela al professore. Nell’accusa, il Procuratore di Bologna Roberto Alfonso e il Pm Antonello Gustapane avevano sottolineato che Scajola e De Gennaro non avevano considerato “l’elevatissima probabilità” che Biagi, in quanto consulente dell’allora ministro del Welfare Roberto Maroni, fosse diventato, con la pubblicazione del “Libro Bianco”, “l’obiettivo principale delle Br-PCC”, il gruppo che il 20 maggio 1999 aveva assassinato anche il professor Massimo D’Antona e i cui membri erano ancora a piede libero, così come sapevano anche Scajola e De Gennaro.

Chiara Baldi