«Buongiorno Ue, a causa di un’emergenza, ieri siamo entrati nelle acque italiane. Abbiamo aspettato una notte, non possiamo più aspettare. La disperazione delle persone non è qualcosa con cui giocare». L’ultimo tweet della Sea Watch, la nave della ong olandese con 42 migranti che nelle ultime ore è entrata nel porto di Lampedusa superando il blocco delle forze dell’ordine italiane, si appella alla sensibilità delle istituzioni europee per interrompere un’odissea che dura da 14 giorni.Si prospettano due scenari per uscire dall’impasse e ottenere lo sbarco dei migranti: sperare che il premier Giuseppe Conte ottenga da altri Stati europei la disponibilità all’accoglienza, o aspettare il sequestro delle autorità giudiziarie invocato da Matteo Salvini. Il ministro dell’Interno ha rincarato la dose contro l’equipaggio e Carola Rackete, la capitana tedesca della nave che ha deciso di non rispettare le disposizioni del governo italiano e verso cui, per ora, non è stata formulata nessuna accusa. «Spero li arrestino tutti», ha dichiarato il leader leghista che incassa il sostegno del collega dei Trasporti Danilo Toninelli. Per il ministro pentastellato, «i porti sono chiusi per chi viola la legge». Non la pensa così il sindaco dem di Livorno, Luca Salvetti, che apre simbolicamente il porto della sua città. Mentre su Facebook è partita una raccolta fondi per sostenere le spese legali e le eventuali sanzioni alla ong che ha già superato i 100mila euro. Nella notte, intanto, a Lampedusa è arrivato un barchino con 11 tunisini e motovedette italiane hanno riportato a terra 34 migranti.

Leggi – «C’è un dovere di umanità imprescindibile, ma non è tollerabile che un capitano violi le leggi dello Stato italiano». La mano tesa del governatore della Campania Vincenzo de Luca, di solito critico con Matteo Salvini, dice tanto sulla delicatezza della situazione Sea Watch. Dalla parte della legge anche il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi e Toninelli, che stavolta si allinea con gli alleati leghisti. Chi sbaglia paga, è  anche il messaggio di altri politici, come  quello di Mara Carfagna, vicepresidente della Camera dei deputati: secondo il decreto sicurezza bis chi accede alle acque territoriali nonostante il divieto deve pagare 50 mila euro di multa. È questo quello che rischia Carola Rackete, insieme all’accusa di favoreggiamento all’immigrazione clandestina. Per il capitano Gregorio De Falco, ex 5 stelle e ora nel gruppo misto, la capitana tedesca ha agito, invece, «secondo le leggi del mare e per tutelare le persone a bordo».

La raccolta fondi da record – Non manca la solidarietà verso la Ong. Una raccolta fondi su Facebook ha superato in poche ore i 100mila euro, una cifra abbondantemente superiore alla sanzione prevista dalla legge: con questa iniziativa chiamata ‘’Aiutateci a salvare vite” si possono donare dai 5 ai 25mila euro. È la stessa ong tedesca a spiegare che il crowdfunding «nasce dalla volontà di privati cittadini e persone della società civile, dal loro rifiuto di stare a guardare le morti e i naufragi delle tante persone che, in fuga dall’inferno libico, rischiano la vita nel tentativo di attraversare il Mediterraneo per raggiungere l’Europa, senza alcuna alternativa di ingresso legale». Solidarietà anche dal sindaco di Livorno che con un messaggio su Facebook ha invitato la Sea Watch a sbarcare nel porto della sua città. Gli fa eco Il caporgruppo dem alla Camera dei deputati, Graziano Delrio, che si appella «al senso di umanità» e accusa Salvini: «Il suo comportamento è disumano».

Quattordici giorni di stallo – Il 13 giugno la Sea Watch ha soccorso 53 naufraghi al largo della Libia. La ong si è rifiutata di portare i migranti a Tripoli, come indicato dalla guardia costiera libica e si è diretta verso Lampedusa. Salvini aveva subito annunciato di voler impedire lo sbarco, ma dopo un controllo sanitario sono scesi 10 migranti dall’imbarcazione. Il Viminale ha notificato il divieto di ingresso e sbarco da parte e la Sea Watch ha fatto ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo. Ma dopo il no del Cedu, la capitana Carola Rackete ha deciso di ignorare i divieti e di entrare nel porto di Lampedusa, forzando il posto di blocco disposto dal Governo italiano. Le forze dell’ordine sono comunque salite a bordo e hanno effettuato i controlli dei documenti, mentre la nave rimane ferma senza il permesso di sbarcare. Intanto si tratta con i Paesi dell’Ue per la ricollocazione dei migranti.