Dopo lo spavento, un enorme sospiro di sollievo. Sebastiano Bianchi, cestista di 29 anni dei Legnano Knights, è tornato poco dopo la mezzanotte dell’ 11 novembre nella casa dei genitori a Verbania. Sta bene, anche se è scosso. Il giocatore aveva fatto perdere le proprie tracce per tre giorni, dopo essere uscito senza preavviso lunedì sera. Come riportano il Corriere della Sera e Il Giorno, avrebbe voluto staccare da tutto e prendersi un periodo di riflessione, rifugiandosi da un’amica che abita poco distante da lui. Lei stessa gli avrebbe fatto cambiare idea, vedendo in tv l’appello dei compagni alla trasmissione “Chi l’ha visto”. Ora, i carabinieri di Verbania stanno ascoltando Bianchi, per chiarire la vicenda.

Le ragioni – Un momento delicato e buio. Il bisogno di prendersi una pausa da tutto e da tutti. È quello che avrebbe spinto Bianchi a “fuggire”, senza dire nulla a parenti e compagni di squadra. Ma le parole di questi ultimi a “Chi l’ha visto” sono state decisive: «Siamo la tua seconda famiglia, il tuo posto nello spogliatoio è lì e noi vogliamo solo che torni lì, se sei da qualche parte vogliamo che torni insieme a noi perché vogliamo finire la stagione insieme a te». Nel comunicato ufficiale dei Legnano Knights viene spiegato che il giocatore sta bene, anche se «psicologicamente disorientato e spaventato».

La scomparsa – Bianchi, cestista verbano di 1,97 m di ruolo ala grande, gioca da quest’anno nei Legnano Knights, squadra di serie B (terza serie del basket italiano). Per lui un passato anche in serie A2 con l’Urania Milano e Tortona. Il 7 novembre, un giorno prima della scomparsa, era stato il miglior marcatore dei suoi con 14 punti nella sconfitta per 72-67 con la Sangiorgese. Lunedì sera è uscito di casa con la sua macchina, poi ritrovata a Villa Taranto, località vicino al Lago Maggiore. Nella vettura, lasciata aperta, c’erano effetti personali e il suo smartphone con cancellati tutti i contatti e le chat su Whatsapp. Fin da subito si è temuto il suicidio, come scritto dal fratello Mattia in un post su Facebook. «La cosa più probabile è che abbia deciso di togliersi la vita, magari buttandosi nel Lago Maggiore, senza però lasciare alcuna traccia», poi aveva aggiunto: «Appena prima di compiere quel gesto, o comunque di dileguarsi nel nulla, sappiamo che è stato con una persona che è arrivata con la sua macchina proprio dove Seba ha abbandonato la sua». Si tratterebbe di una Bmw bianca, inquadrata dalle telecamere sorveglianza di Verbania.

Il lieto fine – Le ricerche erano partite martedì mattina, coinvolgendo sommozzatori, polizia, volontari e anche boy scout. Mercoledì, dato che le immersioni nel lago non portavano a nulla, l’ipotesi del suicidio si è affievolita. Giovedì, comunque, le operazioni sarebbero dovute continuare, ma per fortuna non ce ne sarà bisogno. «Siamo molto felici che si sia risolta al meglio, questa circostanza che ha scosso tutto il nostro ambiente e quello del basket in generale», recita il comunicato dei Legnano Knights, «Ringraziamo tutti i tifosi e le persone che hanno manifestato solidarietà ed affetto per Sebastiano (a cui riporteremo tutti i messaggi) e per noi come società e squadra; oggi abbiamo ottenuto una delle vittorie più importanti di sempre».