Resta avvolto nel mistero quanto accaduto nella notte del 5 aprile al sedicenne accoltellato a Napoli davanti allo stadio San Paolo dopo la partita Napoli-Juventus. La prognosi rimane ancora riservata, ma le condizioni di salute del ferito lasciano sperare il meglio ora che ha ripreso conoscenza e sta aiutando gli inquirenti a identificare gli assalitori. Il ragazzo pensa a una rapina, ma le indagini proseguono in varie direzioni.

Secondo quanto riportato da Il Mattino di Napoli, il giovane stava rientrando a casa dopo aver assistito alla partita di Coppa Italia. Dopo il match, si stava dirigendo verso il suo scooter quando è stato seguito e assalito da due persone. La coppia l’ha colpito al ventre con quattro coltellate ed è poi scappata con il veicolo, abbandonato poche centinaia di metri più avanti. Il giovane, portato da un automobilista al pronto soccorso più vicino, avrebbe detto ai medici: “Volevamo rapinarmi, ho difeso il motorino e loro mi hanno accoltellato”. Le sue condizioni, apparse subito gravi, sono però migliorate nel corso della notte.

Le piste sono varie e sono ancora molti i dubbi sull’identità degli assalitori e il movente. Gli inquirenti starebbero indagando su  possibili legami con un altro tentativo di furto avvenuto alcuni mesi prima. In quell’occasione una coppia di malviventi aveva minacciato con una pistola un motociclista con il figlio di sei anni per poter rubare lo scooter. Una seconda possibilità al vaglio delle forze dell’ordine è l’intervento di bande di microcriminalità che, sempre in prossimità dello stadio di San Paolo agiscono di notte, assalgono e lasciano le vittime in fin di vita. Tuttavia anche la vita privata e le conoscenze della vittima sono sotto indagine per non lasciare nulla di intentato circa le possibili motivazioni dell’aggressione.