Rumori dalla finestra. Qualcuno nella proprietà. Cinque spari verso il buio. Un morto a terra. Così, secondo le prime ricostruzioni dei Carabinieri, sembrano essere andate le cose all’alba di giovedì 5 dicembre in una villa di Bazzano, frazione di Valsamoggia, nel Bolognese. Se la sequenza dei fatti fosse confermata, entrerebbe in gioco la questione se applicare o meno le norme sulla legittima difesa.

La ricostruzione – A sparare sembra sia stato il custode della villa, un 68enne che vive nella tenuta padronale di via Ghiarino 5, mentre i proprietari fiorentini, assenti la mattina del fatto, risiedono nella casa solo per brevi periodi. Verso le 5 di mattina avrebbe sentito dei rumori provenire dai casolari posti accanto all’edificio principale. Avrebbe quindi fatto fuoco con una pistola – un revolver calibro 38 regolarmente detenuto – da almeno due diverse finestre della dependance dove abita con la moglie. Ai Carabinieri ha raccontato di aver sparato nella direzione opposta rispetto alla fonte dei rumori. Lui stesso, sceso a controllare, avrebbe scoperto il corpo della vittima, mentre la moglie allertava i Carabinieri. Poco lontano dalla villa sono stati ritrovati alcuni attrezzi agricoli scomparsi da un capanno della proprietà, facendo pensare alla presenza di più persone. La vittima non è stata identificata.

Legittima difesa? – La legge sulla legittima difesa è stata riformata dal primo governo Conte nella primavera 2019. Non è stato abolito l’eccesso colposo di legittima difesa: si può ancora essere processati e condannati quando si risponde a una minaccia se la magistratura ritiene sia mancata proporzione tra la reazione e l’offesa che l’ha causata. E per ovvi motivi rimangono in vigore per ogni caso le indagini di rito per stabilire se si è o meno in presenza di un presunto eccesso colposo. La nuova legge però estende i casi in cui l’uso di un’arma da fuoco è ritenuto legittimo. In sintesi, il nuovo testo dice che la difesa è sempre ritenuto valida nel proprio domicilio o nella propria attività commerciale per respingere un’intrusione in atto. Anche lo, testuale, «stato di grave turbamento derivante dal pericolo» rende in automatico “proporzionata” per la legge qualunque tipo di reazione. Rimane invece illegale, e anche accusabile di reati più gravi dell’eccesso colposo, sparare alle spalle di una persona in fuga o a un individuo immobilizzato, visto che in quel caso manca la situazione di pericolo. La legge italiana è adesso una delle più permissive del mondo occidentale, seconda solo agli Stati Uniti.