La Guardia di Finanza ha sequestrato 10mila Labubu contraffatti a Palermo. Si tratta dei famosi peluche nati a Hong Kong e venduti in tutto il mondo. Tremila delle copie false di pupazzi sono state trovate in un negozio di giocattoli in un noto centro commerciale della città. I controlli sono stati fatti in sette punti venditi i cui titolari, 37 in tutto, sono stati denunciati per vendita di prodotti recanti marchi contraffatti. Oltre ai peluche cinesi sono stati sequestrati 500mila articoli falsi tra pelletteria, vestiario e profumi.

I Labubu sono ormai un fenomeno culturale: inventati da un’artista hongkonghese, oggi vengono venduti dal colosso cinese dei giocattoli Pop Mart. Dopo che le star internazionali hanno iniziato a indossarli, gli appassionati fanno file chilometriche per acquistare uno di questi strani pupazzi dal sorriso inquietante. Il prezzo medio di vendita è tra i 50 e i 60 euro e contraffarne uno può fruttare molti soldi. Secondo le fiamme gialle il mercato palermitano avrebbe potuto valere almeno 500mila euro. Il prezzo di rivendita però era più basso rispetto agli originali, più o meno 35 euro. È stata proprio la cifra al ribasso che ha insospettito il Comando provinciale del capoluogo siciliano.

I pupazzi contraffatti erano quasi indistinguibili dagli originali. La qualità dei materiali era inferiore ma avevano loghi, colori e confezioni identici spesso corredati da etichette e codici identificativi non conformi o del tutto falsificati. Un lavoro da professionisti, testimoniato dal fatto che tra gli esemplari sequestrati è stato trovato un modello molto raro. Si tratta di una versione più piccola di Labubu, venduto a giugno a Pechino a 130mila euro.