cintura di sicurezzaSe lo facesse un neo diciottenne davanti all’esaminatore verrebbe bocciato seduta stante. Eppure quella di non mettere la cintura di sicurezza è una prassi consolidata tra gli automobilisti italiani: secondo l’ultimo studio sulla sicurezza stradale un guidatore su tre viaggia senza cinture allacciate. La ricerca dell’Osservatorio stili di guida utenti, commissionata da Anas e condotta dallo studio Righetti e Monte, è stata presentata in occasione della giornata mondiale in ricordo delle vittime della strada (21 novembre) nell’ambito del convegno “Sicurezza stradale: obiettivo zero vittime”.

I dati – Dal report, che ha analizzato i comportamenti di 6.000 automobilisti lungo tre differenti tipologie di strade e autostrade, emerge come il 28,38% dei conducenti non allacci le cinture, dato che si alza se riferito al passeggero anteriore (31,87%). Percentuali ancora più alte per chi viaggia nei sedili dietro: quattro passeggeri posteriori su cinque non mettono la cintura (80,12%). Lo studio sottolinea come questi dati siano molto lontani dalla media registrata negli altri Paesi europei, dove il 90% degli automobilisti indossa le cinture anteriori e ben il 71% dei passeggeri quelle posteriori.

«Sono abituato a guidare così» – Italiani indisciplinati anche per quanto riguarda i seggiolini di sicurezza per bambini, utilizzati solo da un automobilista su due (50,53%), per l’uso del cellulare alla guida (12,41%) e per le frecce direzionali: la maggior parte degli utenti intervistati afferma infatti di «accenderle solo quando servono». È proprio questa mancata percezione del rischio, spesso causa di incidenti, al centro del report di Anas. Gli utenti intervistati hanno infatti giustificato in vari modi il mancato rispetto delle norme di sicurezza, che l’indagine ha suddiviso in tre categorie: stress («la vita sulle strade è difficile»), abitudine («sono abituato a guidare così») e mancanza di senso civico («non me ne frega»).

Incidenti in aumento – Eppure, nonostante l’82% del campione ritenga le strade e le autostrade italiane “sicure”, gli incidenti mortali tornano ad aumentare dopo il drastico calo del 2020, dovuto soprattutto al lockdown. Le stime Aci-Istat relative ai primi sei mesi del 2021 infatti segnano un incremento di incidenti con lesioni (+31,3%), vittime (+22,3%) e feriti (+28,1%) rispetto allo scorso anno. Dal 1° gennaio al 30 giugno scorso, 65.116 incidenti hanno causato 1.239 morti e 85.647 feriti: in media 360 incidenti, 7 morti e 473 feriti ogni giorno.

Obiettivo zero vittime – Intervenuto a margine del convegno, il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini ha affermato che «l’obiettivo delle zero vittime sulla strada non è impossibile, anche se richiede molti interventi». Attualmente il Ministero è al lavoro proprio sul nuovo Piano per la sicurezza stradale, che a detta del ministro avrà due punti fondamentali: «La sostituzione dei veicoli obsoleti in circolazione con nuove auto dotate di strumenti di sicurezza adeguati, e il miglioramento della qualità delle strade, soprattutto regionali, provinciali e comunali»