Strattoni, insulti e gesti violenti per obbligare i bambini, tutti tra i 6 mesi e i 3 anni, a mangiare. Una maestra di 52 anni, Patrizia Madotto, è stata arrestata a Siena con l’accusa di maltrattamento su minori: la donna, nota anche come «Tata Patrizia», aveva messo in piedi un asilo nido domiciliare nella sua casa a pochi passi dal centro storico dove accoglieva sei bambini, tutti figli di famiglie agiate in grado di pagare rette da 600 euro mensili. A incastrarla le immagini delle telecamere nascoste, piazzate dai carabinieri dopo le denunce di due madri, e le intercettazioni ambientali. Dopo la convalida di arresto da parte del gip di Siena, l’educatrice è stata prima trasferita nel carcere di Sollicciano (Firenze) e poi posta agli arresti domiciliari nella stessa casa-asilo.
Le violenze sui bambini – Le indagini portate avanti dai carabinieri e condotte dalla Procura di Siena sono partite a gennaio dopo le denunce di due madri che avevano notato problemi nel sonno e di agitazione nei propri figli. Non solo: a incastrare l’educatrice sarebbe stata anche una ex collaboratrice della maestra che avrebbe denunciato tutto al Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Siena raccontando di «procedure educative poco ortodosse». A quel punto, su richiesta della pm Silvia Benetti, i carabinieri sono riusciti ad entrare nella casa della donna piazzando telecamere nascoste e cimici per le intercettazioni. In un mese gli investigatori hanno accertato «numerosi episodi consistenti in condotte violente, quali strattonamenti, percosse», anche con piccole lesioni procurate ai bambini, e «alimentazione coattiva, urla continue e insulti». Per costringere i bambini ad aprire la bocca e mangiare, la 52enne tappava loro il naso ed esercitava pressioni allo sterno. Una pratica molto pericolosissima perché nei bambini deglutizione e respirazione non sono distinti come negli adulti. «L’inaudita intensità degli atti di vessazione – scrive il gip nell’ordinanza di custodia cautelare – fanno emergere la volontà dell’indagata di sottoporre le piccole vittime a una serie di sofferenze fisiche e morali in modo continuato e abituale». Durante un blitz nella casa-asilo, i carabinieri avrebbero anche interrotto una violenza in flagranza di reato: la donna stava punendo una bambina lasciandola al freddo sul balcone con pianti e urla sentite anche dai passanti.
Accertamenti sull’asilo – Durante una perquisizione i carabinieri di Siena avrebbero trovato anche una fascia elastica che sarebbe servita alla donna per immobilizzare i bambini e obbligarli a ubbidire ai suoi ordini o a mangiare. Secondo quanto risulta a La Sestina, adesso i carabinieri del Comando Provinciale di Siena e del Nucleo Ispettorato del Lavoro stanno verificando se la casa nel pieno centro della città disponesse delle necessarie autorizzazioni per una struttura educativa. Non è la prima volta che l’educatrice finisce nei guai per condotte violente: la donna, separata e conosciuta in città, aveva già dei precedenti specifici per «maltrattamenti in famiglia» relativi a 3 anni fa.
I precedenti – Quello di lunedì è solo l’ultimo caso di maltrattamenti su bambini all’asilo: a fine gennaio in un istituto privato di Torino due maestre erano state arrestate perché maltrattavano i ragazzini per farli ammalare e lo stesso è avvenuto a inizio anno in provincia di Bari con il fermo di quattro educatrici. A metà gennaio invece ha fatto scalpore il caso di una scuola d’infanzia di Venafro (Isernia) dove alcune maestre obbligavano bambini tra i due e i tre anni a picchiare i propri compagni: «Appiccicalo con la testa vicino al muro… tiragli i capelli più forte… cosi’ capisce…», urlavano riprese dalle telecamere dell’istituto.