Il padre superiore dei Camilliani, Renato Salvatore

Il padre superiore dei Camilliani, Renato Salvatore

Sequestri di persona, appalti pilotati, riciclaggio di denaro sporco. Ma anche relazioni riservate con uomini politici, alti prelati, funzionari dei servizi segreti ed esponenti della criminalità organizzata. Di tutto questo ci sarebbe traccia nell’archivio del commercialista Paolo Oliverio. Grazie a questi rapporti, secondo la procura di Roma, avrebbe messo in atto un vero e proprio sistema di “forte condizionamento” della vita pubblica italiana: un’industria del ricatto, la cui scoperta minaccia di provocare un terremoto nei palazzi del potere.

È per questo motivo che il gip ha deciso di non consentire la scarcerazione del faccendiere, finito in carcere a novembre scorso assieme a padre Renato Salvatore, superiore generale dell’Ordine dei Camilliani, con l’accusa di sequestro di persona. Le vittime erano due religiosi, ai quali sarebbe stato impedito di partecipare alle votazioni per l’elezione del superiore generale dell’Ordine, vinte poi dallo stesso Salvatore.

L’indagine, condotta dai militari della Guardia di finanza guidati dal colonnello Cosimo De Gesù, sta scoprendo però molto altro. Punta a fare chiarezza sui rapporti d’affari tra Oliverio ed Ernesto Diotallevi, il boss della banda della Magliana, ma anche sui legami del commercialista con la criminalità organizzata calabrese e con alcuni esponenti delle istituzioni. La rete è ora al vaglio degli inquirenti, che stanno esaminando le migliaia di file contenuti nei computer e nelle memorie Usb sequestrate al commercialista al momento dell’arresto. Un archivio scottante, che avrebbe consentito al faccendiere anche la realizzazione di attività di dossieraggio sulla base di intercettazioni illegali. Su uno dei pc sequestrati a Oliverio – rivela il gip – era installato un software per le intercettazioni illegali. Gli investigatori non escludono quindi che il faccendiere possa essere stato usato anche come “fonte” dei servizi segreti, in alcune occasioni.

Davide Gangale