Togliere ai ricchi per dare ai poveri. La campagna Pet Food Solidale, lanciata da Almo Nature insieme alle onlus Gaia e Oipa, ha un gusto un po’ alla Robin Hood. Con la differenza che questa è solidarietà a costo zero: per ogni due confezioni di cibo da 55 grammi comprate, l’azienda italiana ne regala una ai gatti senza padrone. Una campagna importante, per un’azienda che vende cibo per cani e gatti in otto Paesi, inclusi Stati Uniti e Canada.

Quando si parla di animali domestici, il cuore si fa tenero e i proprietari non risparmiano. Crisi o non crisi. Il 31,8 per cento dei proprietari spende dai 30 ai 50 euro al mese per soddisfare al meglio lo stomaco del proprio cane. Qualcuno arriva a superare i 100 e persino i 200 euro mensili. Considerando la popolazione felina e canina d’Italia (14 milioni e mezzo in totale), il giro d’affari non è da trascurare. Il trend è uguale in tutto il mondo: basti pensare che negli Stati Uniti la “pet economy” vale 50 miliardi di dollari l’anno.

Ma non tutti gli animali hanno un padrone. E mentre sono i Comuni a prendersi cura dei cani randagi, obbligati dalla legge 281/1991 sul randagismo, per i gatti – animali famosi per essere autonomi e in grado di cavarsela da soli – non c’è nessun tipo di regolamento. È a questo punto che interviene una figura quasi mitologica: la gattara. Invariabilmente donna, magari sola, impegnata a badare ai gatti del quartiere. Ma l’immaginario comune inganna e in realtà a prendersi cura dei gatti liberi sono in molti, anche insospettabili. «Tante persone, anche giovani, si occupano dei gatti. Lo fanno di notte, quando finiscono di lavorare: portano le ciotole con il cibo e poi le tolgono, lasciando tutto pulito», racconta Giovanni Ferrarini, presidente dell’associazione Mondo Gatto di San Donato Milanese.

Volontari insospettabili, che lavorano in silenzio e senza prendersi meriti. «La cosa più importante da fare è la sterilizzazione, così il numero di gatti delle colonie si stabilizza», spiega Ferrarini. L’associazione Mondo Gatto San Donato è nata venticinque anni fa e segue circa dieci colonie, più un gattile che ospita mediamente cento esemplari. Gli otto volontari stabili dell’associazione si autofinanziano e hanno stipulato un accordo con una veterinaria del posto che sterilizza le gatte per 25 euro (a Milano, il prezzo medio di una sterilizzazione è attorno ai 200).

La campagna Pet Food solidale riguarderà associazioni di volontari come la Mondo Gatto, e tutti i 10 mila gatti liberi che vivono nella città di Milano, nelle circa 550 colonie ufficiali. Ma anche i gatti liberi non lombardi, perché la campagna è nazionale. «È un grande aiuto», ammette Ferrarini. Il bilancio finale del cibo devoluto sarò reso noto a luglio sul sito di Almo Nature.

Susanna Combusti