“Era nel posto sbagliato al momento sbagliato”, è il commento dell’amico che ha soccorso Manuel Mateo Bortuzzo, il 20enne trevigiano promessa del nuoto italiano, ferito in una sparatoria avvenuta tra l’ 1 e il 2 febbraio alle 2 di notte nel quartiere Axa, a Roma. Gli inquirenti avrebbero identificato uno dei responsabili, che al momento risulta irreperibile.
Il nuotatore si trovava a Piazza Eschilo insieme alla fidanzata e a un gruppo di amici. I ragazzi erano diretti in un pub della zona, l’O’Connell Irish Pub, ma a causa di una rissa all’interno del locale avevano deciso di tornare a casa. Manuel e la sua ragazza stavano comprando un pacchetto di sigarette in un distributore automatico vicino al locale, quando da uno scooter in corsa sono partiti tre colpi di pistola. Uno l’ha raggiunto al torace.
Le indagini – La polizia avrebbe identificato uno dei due responsabili, della sparatoria. Si tratterebbe di un romano residente nel quartiere Axa, che al momento risulta irreperibile. Le ipotesi del movente prese in considerazione dagli inquirenti sono lo scambio di persona e il regolamento di conti. Si indaga infatti anche sul giro di amicizie della vittima.L’ipotesi più probabile è che il giovane nuotatore sia stato scambiato per uno dei partecipanti alla rissa, appena dispersa dalla polizia dall’altra parte della piazza. Secondo questa ipotesi, chi ha sparato l’ha fatto per vendicarsi, ma avrebbe colpito la persona sbagliata.
Le reazioni – «Gli hanno urlato contro, Manuel si è girato e gli hanno sparato», ha raccontato la fidanzata di Bortuzzo. «Mi sembra impossibile che sia capitato proprio a noi». Incredulo anche ll padre della vittima, arrivato a Roma da Treviso con il resto della famiglia. «Mio figlio si è trovato nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Non c’entra nulla con la rissa», ha detto. «È uno sportivo, un ragazzo perbene che stava semplicemente andando a mangiare qualcosa al pub con gli amici. C’è stato uno scambio di persona». Poi le accuse ai soccorsi: «L’ambulanza è arrivata con 25 minuti di ritardo».
Bortuzzo ha riportato un’emorragia interna al torace e il proiettile potrebbe aver provocato danni anche alla colonna vertebrale, all’altezza dell’undicesima vertebra. I medici dell’equipe di chirurgia toracica dell’ospedale San Camillo di Roma hanno rimosso il proiettile ma non si sbilanciano: «Finché non passano 48/72 ore è impossibile esprimere sia una prognosi per quel riguarda la vita sia soprattutto per quel che riguarda la ripresa funzionale del midollo spinale» ha dichiarato il professor Alberto Delitala, direttore del dipartimento di Neuroscienze dell’ospedale.
Un nuotatore volenteroso – C’è grande commozione e incredulità anche all’interno dello staff della Federnuoto. Intervistato da Radio Capital, il presidente Paolo Barelli si dice esterrefatto e conferma che le condizioni del nuotatore restano difficili.
Manuel Bortuzzo, nuotatore specializzato nei 400 metri stile libero, si stava allenando al centro federale del Polo Natorio di Ostia con i campioni azzurri Gregorio Paltrinieri e Gabriele Detti. Viene descritto dai suoi colleghi come un ragazzo volenteroso e serio. Era a Roma per realizzare il sogno di fare il grande salto e andare alle Olimpiadi.