Lo schianto dell’auto contro un albero, il tentativo di estrarre il corpo ancora vivo, la constatazione del decesso sul posto. È morto sul circuito sterrato di rally nella Polonia nord-orientale, non lontano da Danzica, il pilota Matteo Doretto. Aveva 21 anni. Gareggiava da quando ne aveva 17. Stava testando la sua Peugeot 208 Rally 4 in vista della gara del Rajd Polski, la seconda competizione più antica del mondo in questa specialità, in programma da venerdì 13 giugno a domenica 15.
Chi era – Doretto era una promessa del rally. Cresciuto tra i rombi dei motori, sia nell’officina di famiglia sia per la tradizione del rally: erano stati piloti suo nonno, suo padre e sua madre, mentre già il suo bisnonno correva sulle moto. Aveva raccontato che, quando era ragazzino, faceva assistenza ai suoi genitori nelle competizioni, misurando la pressione degli pneumatici. La sua fidanzata Melissa in alcune occasioni stava al suo fianco nell’abitacolo come navigatrice. Nel 2023 era entrato nell’AciTeam Italia, il progetto federale che raccoglie i giovani talenti italiani. Nel 2024 aveva conquistato il titolo nazionale Junior ed era arrivato terzo tra gli Under 25 nella finale di Coppa Italia. Successi che gli avevano dato accesso alle corse a livello internazionale. La manifestazione sportiva a cui avrebbe partecipato nel weekend è infatti la terza delle sei tappe del circuito europeo. Alla precedente corsa in Ungheria era arrivato al terzo posto della categoria Junior.
La dinamica – Secondo le prime ricostruzioni, la macchina avrebbe sbattuto a grande velocità contro l’unico albero presente nella zona. L’impatto dalla fiancata sinistra del veicolo ha lasciato intrappolato il giovane. Le operazioni dei vigili del fuoco per estrarre il suo corpo sono state lunghe e difficoltose. Quando è stato recuperato, Doretto era già morto. Il co-pilota Samuele Pellegrini è invece rimasto illeso. Sotto choc, è stato comunque portato in ospedale.
Il lutto – Il 21enne era di Azzano Decimo, in provincia di Pordenone, in Friuli Venezia Giulia. Era un tifoso dell’Udinese e la società di calcio ha voluto esprimere il proprio cordoglio: «È morto praticando lo sport che amava. Il club si stringe attorno alla famiglia in questo momento difficile». «Stupore, amarezza e profondo dolore», sono state le emozioni espresse dal commissario straordinario di Automobile Club d’Italia, il generale dei carabinieri Tullio Del Sette. L’uomo dell’Arma ha descritto Doretto come un «pilota di valore e come ragazzo dalla correttezza estrema». «Rimarrà – ha aggiunto il generale – nella storia dell’automobilismo sportivo italiano».




