Arrestato perché aveva intenzione di commettere altri reati. Il 70enne Paolo Bellini, condannato all’ergastolo in primo grado per la strage di Bologna, è stato messo in custodia cautelare dopo le minacce che ha iniziato a rivolgere alla sua ex moglie e al figlio del giudice Francesco Maria Caruso, presidente della Corte d’Assise di Bologna che l’ha condannato.

Minacce – Prima di finire in carcere, l’ex membro di Avanguardia nazionale si trovava ai domiciliari. Bellini, da quanto emerge dalle intercettazioni, aveva minacciato l’ex moglie Maurizia Bonini, la cui testimonianza era risultata decisiva per la condanna in primo grado dell’attentato del 2 agosto 1980. Aveva però anche iniziato a intimidire il figlio del giudice Caruso.

Primula nera – Paolo Bellini, soprannominato “Primula nera“, per l’accusa è il quinto attentatore della strage alla stazione di Bologna che il 2 agosto 1980 causò la morte di 85 persone. Insieme a lui, sono stati condannati per l’attentato neofascista Giuseppe Fioravanti, Francesca Mambro, Luigi Ciavardini e Gilberto Cavallini. Bellini è stato anche autore di diversi omicidi, come quello di Alceste Campanile nel 1975, e collaboratore di giustizia durante il maxi processo a Cosa Nostra.