Si era appena conclusa la finale del festival di Sanremo, quando una chiamata al 112 ha messo in allerta i carabinieri. «Ho ucciso tutta la mia famiglia». Queste le parole che il 54enne avrebbe pronunciato al telefono con le forze dell’ordine, confessando l’omicidio dei due figli, Emanuel di cinque anni e Kevin di 16, e della moglie Antonella Salamone nella loro abitazione ad Altavilla Milicia, a pochi chilometri da Palermo. Sopravvissuta invece la terza figlia della coppia, una 17enne. Oltre a Barreca, per gli omicidi sono stati fermati un uomo e cuna donna, amici della famiglia, accusati di essere complici della strage.

Cos’è successo – Sono le parole della giovane sopravvissuta a dare un primo quadro agli inquirenti. «Hanno fatto un esorcismo per scacciare il demonio», avrebbe raccontato la ragazza ai carabinieri.. Da tempo il padre aveva abbandonato la comunità evangelica del paese a cui era legato in favore di un fanatismo religioso che lo avrebbe porttato a credere che i membri della sua famiglia fossero vitttime di una possessiuone demoniaca. «Li ho liberati dal demonio», avrebbe dichiarato l’uomo durante la sua telefonata al 112.
Giovanni Barreca e Antonella Salamone si erano sposati nel 2007 e, dopo aver vissuto per diversi anni a Novara, si erano trasferiti in Sicilia cinque anni fa. A preoccupare la coppia una difficile situazione economica ma non vi erano stati allarmi che potessero far pensare a violenze all’interno della famiglia. Poi pochi giorni fa, la strage. Antonella sarebbe stata uccisa, bruciata e infine seppellita nel giardino dell’abitazione già alcuni giorni fa, mentre la morte dei due due figli più piccoli risalirebbe a venerdì. Restano però molte la dinamiche da chiarire, prima di tutto come mai la figlia sia stata risparmiata e cosa le sia successo durante gli omicidi. Tra le ipotesi, quella che la ragazza sia stata sedata. Al momento la giovane è stata trasferita in un luogo protetto. «Giovanni era un uomo tranquillo mai una parola fuori posto, mai alzato delle mani ai propri figli,un padre di famiglia come tutti gli altri che lavorava», ha scritto su Facebook Cristian Volante, guardia giurata di Gela e pastore evangelista. «Il movimento evangelico come quello cattolico, non c’entra niente con questa storia».

Complici –  A commettere la strage non sarebbe stato solo Giovanni Barreca. Gli inquirenti hanno fermato anche Sabrina Fina e Massimo Carandente per omicidio volontario aggravato e soppressione di un cadavere, le stesse accuse riservate al 54enne. I due avrebbero incontrato Barreca durante alcune sedute di preghiera di una chiesa evangelica, da cui poi si erano distanziati.