È accusata, insieme al padre, ora anche la 17enne coinvolta nella vicenda di Altavilla Milicia, di aver partecipato al triplice omicidio della madre 42enne Antonella Salamone e dei suoi due fratelli, Kevin di 15 anni ed Emanuel di 5. «Ho ballato sulla pancia di mio fratello», è quanto la ragazza avrebbe dichiarato agli inquirenti. Il 19 febbraio è stato indetto il lutto cittadino nel piccolo centro del palermitano, dove si terranno i funerali delle tre vittime.
Le testimonianze – La ragazza è accusata insieme a Giovanni Barreca, il marito e padre delle vittime, di omicidio con l’aggravante di soppressione e distruzione di cadavere. La giovane è coinvolta, secondo quanto lei stessa avrebbe testimoniato, nelle torture e nell’uccisione dei familiari a cui avrebbero partecipato anche una coppia di complici Sabrina Fina e Massimo Carandente. La sua confessione è stata resa prima alla psicologa della comunità per minori e successivamente agli inquirenti. Le torture inflitte, secondo quanto emerso durante gli interrogatori, sono state descritte in modo dettagliato dalla ragazza che ha spiegato che la madre è stata torturata per una settimana, prima che la giovane fosse coinvolta attivamente. Si è sostenuto che la coppia di complici avrebbe incoraggiato la ragazza, dicendo che tali azioni erano necessarie per liberare la casa dal male. Secondo il procuratore di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio, il rituale collettivo sarebbe iniziato un mese prima della strage, e all’interno di questo contesto Barreca, la figlia e i complici sarebbero stati coinvolti in una sorta di delirio mistico. Al momento dell’arresto del padre, la ragazza era stata messa sotto custodia in una comunità protetta: poi la confessione della 17enne.Dal controllo dei telefoni cellulari è risultato che la ragazza, dopo la morte dei tre familiari, avrebbe anche telefonato a diverse amiche. Lei stessa avrebbe sostenuto la tesi del padre che aveva dichiarato di aver agito per la presenza del demonio in casa. Giovanni Barreca aveva infatti confessato subito di aver ucciso la moglie e i due figli in una chiamata al 112, avvenuta nella notte tra il 10 e l’11 febbraio. I corpi della madre e dei due minori erano stati ritrovati nella loro abitazione dopo la chiamata alle autorità. Secondo le prime ricostruzioni, i fratelli sarebbero stati strozzati, mentre il corpo della moglie di Barreca è stato trovato carbonizzato e nascosto sotto pietre e sterpaglie nel giardino di casa. Le indagini continuano per fare luce su quanto accaduto e sull’esatta dinamica dei delitti.
Lutto cittadino – Il 19 febbraio ad Altavilla Milicia è stato dichiarato il lutto cittadino in memoria delle vittime della strage familiare. La camera ardente è stata allestita nel municipio Zucchetto dalle 12:00 e rimarrà aperta fino alle 20:00. Alle 18:00, don Salvo Priola, il parroco della comunità, guiderà un momento di preghiera. Le salme di Kevin ed Emanuel Barreca saranno sepolte nel cimitero locale. Il sindaco Pino Virga ha anche annunciato che il comune si costituirà parte civile nel processo relativo al triplice omicidio.
L’autopsia – Durante l’autopsia sui corpi delle vittime presso il Policlinico di Palermo, il medico legale incaricato, Davide Albano, ha confermato le torture subite, inclusi segni di traumi ripetuti e bruciature sui corpi di Kevin ed Emanuel Barreca. Si sospetta che la madre sia stata bruciata viva dopo essere stata sottoposta a riti crudeli dal marito e dalla loro figlia diciassettenne, insieme ai due complici.