«Li avete uccisi ma non vi siete accorti che erano semi». Sono passati 28 anni dalla strage di Capaci, l’attentato mafioso in cui persero la vita i giudici Giovanni Falcone e Francesca Morvillo e gli agenti di scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani, ma il fiore della memoria continua a crescere. Si sono solo spostate online le celebrazioni per l’anniversario del 23 maggio 1992, una delle date che più ha segnato la storia d’Italia. Quest’anno flashmob, campagne Instagram e dirette-video stanno riempiendo i social, in una settimana all’insegna dell’impegno antimafia e del coinvolgimento della popolazione nonostante le limitazioni legate al coronavirus.

Locandina della campagna social #EranoSemi

La settimana social – Quella che culminerà con l’anniversario del 23 maggio è una settimana di grande fermento su Instagram. Wikimafia – Libera Enciclopedia sulle Mafie, insieme alla Fondazione Falcone e all’Associazione Quarto Savona Quindici ha lanciato la campagna social #EranoSemi per diffondere la memoria e la lotta alla criminalità organizzata anche tra chi sa poco dei temi dell’antimafia. «Chiediamo ai partecipanti di scrivere i nomi delle vittime su un foglio, scattarsi una foto e condividerla su Instagram, corredandola con una frase dal libro Cose di Cosa Nostra e invitando altri due amici a fare lo stesso», spiega il fondatore di WikiMafia, Pierpaolo Farina. «Non è una “catena di Sant’Antonio”, ma un modo per cercare di diffondere il pensiero di Falcone che vada molto oltre le solite due frasi decontestualizzate dalle implicazioni politiche ed economiche». Un esempio? «La più celebre, “La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine”. Però poi ci si dimentica sempre che continuava dicendo che “si può vincere non pretendendo l’eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni”. Quindi che lo Stato deve essere sempre in prima linea».

Palinsesto con gli esperti – Parallelamente è stato messo a punto un palinsesto video-social, dal titolo Il Paese di Falcone – Storie dall’Italia migliore che resiste e non dimentica. Da lunedì 18 a venerdì 22 maggio esperti, studiosi, giornalisti e personaggi pubblici impegnati nella lotta antimafia raccontano sui canali Facebook e YouTube di WikiMafia la loro esperienza contro la mentalità mafiosa nel proprio campo: tra questi, il professore Nando dalla Chiesa, figlio del generale Carlo Alberto (ucciso da Cosa Nostra nel 1982), il giornalista di Repubblica, Attilio Bolzoni, e il procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Milano, Alessandra Dolci. «Falcone diceva che si può avere una mentalità mafiosa senza essere un criminale. Ecco perché, per esempio, tra gli ospiti abbiamo coinvolto Matteo Piano, pallavolista della nazionale italiana», continua Farina. Le connessioni ci sono ovunque, quindi, anche nello sport: «Basti pensare all’uso del doping, una via facile per la vittoria, che opprime chi si impegna per un ideale attraverso i propri sacrifici. C’è un modello di sport che potremmo definire “mafioso” nella sua mentalità. È proprio questo, nello sport come in tutti gli altri campi, che vogliamo combattere ricordando Falcone».

I fondatori del Movimento delle Sardine partecipano alla prima campagna #EranoSemi del 18-21 marzo 2020

L’idea – Il progetto iniziale del 18 maggio – anniversario della nascita di Falcone – all’Università Statale di Milano è stato annullato a causa dell’epidemia Covid-19. Ma questo non ha fermato l’organizzazione di un nuovo tipo di evento: «Abbiamo spalmato il programma della giornata-studio sull’arco di tutta la settimana che dal 18 porta al 23 maggio», ricorda ancora Farina. «Le dirette hanno sostituito gli interventi degli ospiti previsti agli eventi alla Statale e abbiamo trasferito il lavoro sul digitale». La prima campagna social #EranoSemi, avviata dal 18 al 21 marzo in occasione della Giornata nazionale in ricordo delle vittime innocenti delle mafie (l’ultima è stata a Padova nel 2019, quella del 2020 a Palermo è stata rimandata a causa della pandemia), è diventata un patrimonio del movimento antimafia: «Non c’era motivo per non riproporla anche in questo momento. La soluzione digitale funziona e aiuta ad avvicinare molte persone che altrimenti avrebbero rischiato di rimanere escluse da queste tematiche. Però poi serve equilibrio tra l’uso dei social e la necessità di stare sul territorio per contrastare le mafie e la loro mentalità».

Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, in prima linea nella seconda campagna #EranoSemi del 18-23 maggio 2020

L’apice del programma – Sarà proprio il 23 maggio la giornata più significativa per le celebrazioni. Sin dalla mattina ci sarà uno stretto collegamento tra Milano e Palermo: «I sindaci Giuseppe Sala e Leoluca Orlando esporranno dai balconi dei propri Municipi un lenzuolo bianco con disegnato il viso di Giovanni Falcone. Servirà per ricordare a tutta l’Italia che alle 18 ci sarà il flashmob dei lenzuoli bianchi dalle proprie finestre e balconi. Un po’ come si usa fare dal 1993 a Palermo al passaggio del corteo degli studenti e dei cittadini, che quest’anno però non si potrà fare». Contemporaneamente, dal Giardino della Memoria di Capaci, ci sarà una video-diretta con Tina Montinaro, vedova dell’agente Antonio Montinaro, la fotografa Letizia Battaglia e il conduttore Pif, uno dei personaggi pubblici che ha accolto con più entusiasmo l’iniziativa: «Da quando ieri sera ha condiviso la sua foto su Instagram, l’iniziativa ha avuto un’impennata di successo. Già più di mille persone sono state coinvolte… e il 23 maggio non è ancora arrivato!», conclude Farina. I fiori di Falcone e delle vittime della strage di Capaci, anche sui social, stanno già sbocciando.