Maxi sequestro di eroina, 270 chili, proveniente dall’Iran e diretta in Olanda eseguito nel porto di Genova nelle prime ore della mattina dell’8 novembre. E’ Il risultato della prima operazione di “consegna controllata” della polizia italiana svolta in collaborazione con l’ordine investigativo europeo, che ha portato alla confisca del maggior quantitativo di polvere bianca negli ultimi 20 anni e all’arresto dei due signori della droga che gestivano il traffico di stupefacenti. La stessa giornata ha visto anche altre operazioni di contrasto al traffico, che hanno portato a un totale di oltre 50 arresti a Roma, Milano e Cagliari. Non si è fatto attendere il tweet del ministro dell’Interno Matteo Salvini: «A polizia di stato e a carabinieri: grazie a nome di tutti gli italiani».

«Un’indagine fondamentale che farà scuola – ha dichiarato in merito all’operazione genovese Sandro Baldassarre, colonnello della direzione centrale del servizio antidroga – sia per il quantitativo sequestrato, che per la tecnica usata». L’operazione, che per la prima volta ha messo in pratica lo strumento investigativo creato a luglio che consente il coordinamento all’interno dei paesi dell’Ue, è stata svolta dalla polizia con l’aiuto dell’Agenzia dogane e della direzione distrettuale antimafia e, a detta di Alessandro Giuliano, direttore dello Sco (il Servizio centrale operativo della Polizia di Stato): «Da un punto di vista tecnico e giudiziario non ha precedenti negli ultimi 30 anni».

La strategia applicata consiste nel rimuovere solo una parte della merce dai tir che effettuano il traffico, lasciandone sui mezzi un quantitativo sufficiente per poter effettuare i controlli e risalire così a mittente e intermediari. Per la buona riuscita del piano, è indispensabile che le autorità dei paesi attraversati dai corrieri della droga siano a conoscenza dell’operazione e disposti a collaborare. Sono state attivate le autorità di: Svizzera, Francia, Belgio, Lussemburgo e Olanda, sotto il coordinamento del servizio di Cooperazione internazionale di polizia e dell’Eurojust.

L’indagine che ha portato al maxi-sequestro è ancora in corso con l’obiettivo di catturare le persone coinvolte nell’organizzazione ancora a piede libero. «L’Iran si riconferma un crocevia fondamentale per il traffico di eroina – ha continuato Baldassarre – droga di cui vediamo un ritorno importante sul mercato».