La nave portacontainer Ever Given (EPA/SUEZ CANAL AUTHORITY)

Eppur si muove. La nave portacontainer Ever Given, incagliata nel Canale di Suez da martedì 23 marzo e responsabile del blocco di una delle tratte marittime commerciali più trafficate al mondo, è stata parzialmente rimessa a galla e liberata dalla riva. Lo ha annunciato nella mattinata di oggi, 29 marzo, il direttore dell’autorità del Canale, Osama Rabie, affermando che «con l’ausilio di dieci rimorchiatori giganti la nave è stata riorientata per l’80 per cento nella giusta direzione». Ha aggiunto: «La poppa è stata spostata a 102 metri dalla riva» rispetto ai quattro della posizione precedente. Le operazioni sono state agevolate dalla luna piena della notte, che ha alzato la marea. Proseguiranno lungo tutta la giornata di oggi. «Le prospettive di un pieno galleggiamento della Ever Given sembrano promettenti», ha scritto in un tweet la Leth Agencies, società di fornitura di servizi per il Canale. La notizia del disincaglio ha fatto subito scendere i prezzi del petrolio: il greggio Wti del Texas è sceso sotto i 60 dollari al barile.

Operazione su due fronti – La manovra che ha permesso di sbloccare la Ever Given è caratterizzata da un approccio su due fronti. Da una parte, la portacontainer è stata affiancata su ciascun lato da navi rimorchio, che la tirano sia a poppa che a prua. Intanto, da terra, gli argini del canale sono stati allargati tramite escavatrici. La società incaricata del salvataggio è la Smit Salvage, la stessa che, dopo il naufragio del gennaio 2012, si occupò del recupero e della rimozione della Costa Concordia dalle acque intorno all’Isola del Giglio. E tra i rimorchiatori utilizzati c’è anche il Carlo Magno, nave italiana dalla potenza di tiro di 200 tonnellate costruita nel 2006 dalla Rosetti Marino di Ravenna e di proprietà della società napoletana Augustea.

Più di 350 navi bloccate – Secondo l’autorità del Canale, una volta finite le operazioni attorno alla Ever Given ci vorranno tre giorni e mezzo per smaltire il traffico marittimo rimasto bloccato dalla nave, di proprietà della compagnia taiwanese Evergreen. E la Guardia Costiera italiana, in un tweet, ha dichiarato che i principali porti italiani sono pronti a far riprendere i flussi delle merci attraverso il Canale.

Sono più di 350 le navi merci attualmente bloccate intorno al Canale di Suez, uno stop forzato che ha causato altissimi danni economici alle compagnie di trasporti marittimi. Prima dello sblocco della situazione, molte di quelle operanti tra Asia ed Europa hanno dovuto valutare di ritornare all’antico per portare comunque a termine le spedizioni, circumnavigando l’Africa sulla rotta del Capo di Buona Speranza. Una soluzione molto onerosa (circa 400.000 dollari di spese in più per ogni viaggio) e anche complicata dal punto di vista della sicurezza, poiché alcuni punti dell’Oceano Indiano sono a forte rischio di pirateria. Ma scelta a volte necessaria per non interrompere le attività dei clienti che, organizzati con il processo produttivo Just in time (vale a dire, senza utilizzo di magazzino), hanno bisogno dell’arrivo costante di forniture per continuare a operare. La Ever Given, come riporta il Wall Street Journal, già nel 2019 era stata protagonista di un incidente marittimo, una collisione con un piccolo battello al largo della Germania. Le autorità tedesche aprirono un’inchiesta sui fatti ma non trovarono profili di colpa nella condotta del capitano della portacontainer.

Dalla realtà allo schermo –  fatti del Canale hanno anche scatenato la creatività di qualcuno. Alcuni appassionati del videogioco di simulazione aerea Flight Simulator 2020 (lodato dagli esperti per l’estremo realismo) hanno reso il mondo virtuale ancora più aderente alla realtà. In una mod (così si chiama un’aggiunta al gioco originale) la nave Ever Given è chiaramente visibile quando si sorvola il Canale di Suez.