Uno scenario insostenibile. E’ questo il possibile incubo che attende il Meridione italiano. Secondo il rapporto annuale dell’Associazione per lo Sviluppo del Mezzogiorno (Svimez), il Sud è in recessione e vive in una “trappola demografica”.

I dati – In poco meno di 20 anni un’ondata di 2 milioni e 15 mila giovani residenti (al di sotto dei 34 anni) hanno lasciato le regioni meridionali. E’ questo il peggiore dato che emerge dal rapporto dell’Istituto e che va di pari passo a quello della disoccupazione. Il dislivello occupazionale tra Sud e Centro-Nord infatti si allarga passando dal 19,6% al 21,6%. Per colmare il gap andrebbero creati circa 3 milioni di posti di lavoro ma secondo il primo trimestre del 2019, l’occupazione nel Mezzogiorno è scesa di 27.000 unità mentre al Centro-Nord è aumentata di 137.000.  Il Sud ha un Pil 2019 stimato in calo del 0,2% rispetto al + 0,3% del Centro-Nord e alla media nazionale (+0,2%). I dati emersi dal rapporto presentato a Montecitorio sono leggermente più ottimisti per il 2020, anche se la ripresa sarà debole.

Emigrazione giovani –  La desertificazione demografica del Sud non è una prospettiva eccessiva ma un’emorragia che non si riesce a sanare. I giovani stanno abbandonando le regioni del Sud e nei prossimi 50 anni si prevede che altri 5 milioni di giovani, i più istruiti, se ne andranno. Una migrazione che non ha come meta solo non interessa solamente le regioni settentrionali del Paese ma che punta verso l’estero. Ad aggravare il quadro il minimo storico delle nascite: l’anno scorso sono stati appesi 7 mila fiocchi in meno rispetto al 2017. Senza un’inversione di tendenza, ha sottolineato il direttore dell’Istituto Luca Bianchi: “nel 2065 la popolazione in età da lavoro diminuirà del 15% nel Centro-Nord (-3,9 milioni) e del 40% nel Mezzogiorno”. Immagine simbolo di questa ferita potrebbe essere il murales comparso ieri sulla parete di un edificio di Andria, vicino alla stazione degli autobus che portano lontano, dove c’è lavoro. Una persona senza testa, seduta su una valigia e in attesa di partire. L’opera, finanziata dalla Regione Puglia, vuole essere “un pugno nello stomaco e uno spunto di riflessione” ha scritto l’artista Daniele Geniale nel post su Instagram.

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RITORNERAI ? Dalle foto in bianco e nero anni 50 dalle quali si capivano i sentimenti e le emozioni che i migranti del mezzogiorno provavano ad oggi non è cambiato un granché. Da qui, dalla mia città, dal Sud Italia la gente continua ad andarsene sperando di tornare quando le cose saranno migliorate. Ogni bus, treno, auto o aereo preso per le mie innumerevoli partenze mi hanno spinto a cercare una risposta al solito quesito del ritorno. Io l 'ho fatto e sono molto orgoglioso di aver avuto la possibilità di parlare di quello che migliaia di persone della mia terra vivono sulla propria pelle. Cambiano le pose, i generi, l'abbigliamento e i linguaggi ma la realtà ci riporta alla solita sostanza. Da qui la gente va via senza sapere cosa ne sarà del proprio futuro. Questo muro è un pugno nello stomaco per tutta la comunità. A partire dai genitori, fino al gruppo degli amici. Spero possa essere un motivo di riflessione per tutti.

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Misure politiche – “È la radiografia di una frattura profonda, trascurata in decenni di disinvestimento pubblico nel Mezzogiorno che hanno prodotto, con la sofferenza sociale e l’arretramento produttivo nell’area, un indebolimento dell’Italia nello scenario europeo e la rottura dell’equilibrio demografico. E’ stato questo il commento del ministro per il Sud Giuseppe Provenzano a margine della presentazione del rapporto annuale. Il ministro ha però sottolineato che i dati non devono essere letti solamente come un grido di dolore ma devono diventare uno stimolo per il governo affinché punti sul rilancio del Paese. Il reddito di cittadinanza, nato con l’obiettivo di eliminare la povertà al Sud, ha contribuito a togliere dallo stato di povertà 23mila famiglie sulle 845mila che avevano ottenuto il triste record di povertà assoluta per il Mezzogiorno nel 2017, ma ciò non è sufficiente. Per questo l’Istituto approva con riserva la misura inserita dal governo: un contributo monetario non basta a combattere la povertà, il Rdc ha avuto un impatto negativo sul mercato del lavoro e ha allontanato le persone in cerca di un’occupazione. Il premier Giuseppe Conte è cauto su questo punto e ha sottolineato che il Rdc “va considerato sul lungo periodo”.  Se il reddito di cittadinanza secondo Svimez,“ha avuto un impatto nullo”, l’aumento degli investimenti privati non basta ad alleviare la crisi economica in cui è impantanato il Sud, perché, sempre secondo il rapporto, gli investimenti pubblici, che dovrebbero essere alla base della ripresa, sono crollati.

Opportunità di crescita – La luce in fondo al tunnel potrebbe essere quella della bioeconomia, una realtà in cui il Mezzogiorno è protagonista. La chimica verde è il ramo dell’economia circolare in cui il Meridione si distingue in positivo, trainando il resto del Paese. La crescita delle imprese biotech ha registrato un aumento del 61,1% rispetto al 34,5% su scala nazionale. Un valore compessivo tra 50 e 60 miliardi di euro che apre le porte alla ricerca e alle collaborazioni con le Università meridionali coinvolte.