Polveri inquinanti quattro volte oltre il limite legale consentito. È stato questo a scatenare l’ira dei genitori della scuola “Grazia Deledda” di Taranto che, per protestare, hanno forzato i cancelli e occupato il cortile dell’edificio del rione Tamburi di Taranto, a pochi isolati dall’impianto ex-Ilva ora di proprietà del gruppo Arcelor-Mittal.

Il fatto – Lo studio sulla qualità dell’aria è stato eseguito da Arpa Puglia su commissione del prefetto tarantino Antonella Bellomo. I dati sono stati pubblicati lo scorso 7 giugno e sono stati letti in pubblico dai consiglieri d’opposizione del Comune Vincenzo Fornaro e Massimo Battista. La reazione dei genitori non si è fatta attendere. Quindi l’occupazione simbolica del cortile della scuola, parte dell’istituto comprensivo (700 bambini iscritti) che comprende anche la “Giambattista Vico” e la “Ugo De Carolis”. «La nostra permanenza sarà a oltranza fino a quando chi di competenza non porterà risposte concrete, certe e verificabili rispetto all’inizio del nuovo anno scolastico che a ora è completamente incerto – fanno sapere gli stessi genitori in una nota -. Ribadiamo che non vogliamo spostare i nostri figli e le nostre figlie presso istituti che si trovano al di fuori dei Tamburi perché pretendiamo di vivere e restare liberamente nel nostro quartiere».

Lo studio – I dati parlano chiaro: 45 nanogrammi per chilo al netto di un limite massimo di 10. Tra i composti chimici rilevati, in particolare, spiccano diossina e policlorobifenili, composti chimici dannosi per la salute. Vietati in molti paesi del mondo già dagli anni Settanta, vengono generati come scarti industriali e possono provocare malattie cutanee ed epatiche gravi. I liveli di inquinamento non possono essere contrastati dalle cosiddette “collinette ecologiche”, i rialzi artificiali costruiti a protezione degli edifici sensibili.

Il contesto – In passato le stesse “collinette” sono state oggetto di studi sul terreno inquinato. Nei mesi scorsi, infatti, le montagnette sono state sequestrate perché contenenti metalli pesanti e scarti industriali altamente velenosi. Già nel marzo scorso il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci aveva disposto la chiusura per 30 giorni di due scuole, tra cui la stessa “Deledda”, per motivazioni legate alla qualità del terreno, ordinando la chiusura o lo spostamento del personale e degli studenti. Nello stesso periodo, le istituzioni e i residenti del Tamburi stavano aspettando i risultati delle rilevazioni delle centraline Arpa. Sulla vicenda delle “collinette”, il sindaco di Taranto ha fatto sapere in una nota del Comune di riconvocare le autorità competenti per «valutare l’esito delle analisi e comprendere la fattibilità di messa in sicurezza della zona».