Sarebbe scappato a piedi, dopo aver travolto una Fiat 600, lasciando la sua Audi semi distrutta al centro della strada, con due ragazzi feriti tra le lamiere. È stato arrestato il 21 gennaio il presunto pirata che ha causato una serie di incidenti nei quali ha perso la vita Eugenio Fumagalli, tassista di 47 anni, investito mentre prestava soccorso ai giovani sulla Milano-Meda.
Si tratta di un ventiseienne, accusato di fuga ed omissione di soccorso, secondo quanto dichiarato dalla Questura di Milano.
Il maxi-incidente – Intorno alle 03:30 del 13 gennaio, lungo la superstrada SP 35 Milano-Meda, all’altezza di Cesano Maderno (Monza e Brianza), l’Audi blu notte guidata dal 26enne, ha impattato una Fiat 600 con all’interno due fidanzati, di 21 e 26 anni. Ernesto Fumagalli era in servizio sul suo taxi. Si è fermato a prestare i primi soccorsi dopo aver indossato il giubbetto catarifrangente. Poco dopo è stato travolto da altre due auto che sopraggiungevano, morendo sul colpo. Uno dei due conducenti si è fermato per prestare soccorso, mentre l’altro è scappato. La targa della sua auto è caduta durante l’impatto e lasciata in strada, ha permesso alle forze dell’ordine di rintracciarlo la mattinata seguente. Si tratta di un 21enne, rintracciato a casa sua e trovato positivo all’alcoltest, che ha confessato di essere fuggito per paura. All’arrivo del 118, l’uomo era già deceduto. Tra gli altri feriti nello scontro, nessuno si trova in pericolo di vita.
Strade pericolose – Un episodio che riporta in primo piano il dibattito sulla sicurezza stradale, avvenuto solo una settimana dopo la pubblicazione da parte dell’ACI dello studio intitolato “Localizzazione degli incidenti stradali 2017 sulle strade provinciali”, che ha evidenziato come Milano sia al primo posto per numero di incidenti nelle strade secondarie. Sono 741 i sinistri, 1.200 i feriti e 13 i morti.
Ernesto Fumagalli è stato tra le prime vittime del 2019. «Un altro angelo della strada, un eroe dei giorni nostri, un uomo semplice, muore mentre stava aiutando persone in difficoltà», hanno scritto i tassisti milanesi nel ricordare il collega. Un uomo gentile, pronto ad aiutare il prossimo, sostenitore di Emergency e con un passato da poliziotto: non sorprende che nella notte del 13 gennaio si sia precipitato a soccorrere i feriti, appena realizzata la gravità dell’incidente. I tassisti milanesi, in segno di solidarietà e per sensibilizzare l’opinione pubblica, hanno deciso di esporre per alcuni giorni un fiocco nero sulle antenne delle loro auto.