Avvocato, imprenditore, “colletto bianco” vicino al clan dei casalesi considerato tra gli inventori del traffico dei rifiuti nord-sud che ha avvelenato la Terra dei fuochi. Cipriano Chianese, 62 anni, è stato arrestato martedì mattina dagli investigatori dell’antimafia di Napoli con l’accusa di estorsione nei confronti di una società di trasporti.
Chianese – già agli arresti domiciliari – è finito in carcere grazie alle rivelazioni di un collaboratore di giustizia ex affiliato dei casalesi. Secondo gli investigatori, nel 2005 l’avvocato Chianese avrebbe estorto quote e si sarebbe impadronito, per conto dei casalesi, della società di trasporti Mary Trans, attiva nel trasporto di persone, rifiuti solidi urbani e rifiuti speciali. Il pentito ha fornito ai magistrati anche un racconto inquietante: l’avvocato avrebbe commissionato l’omicidio di un pubblico ministero della Dda di Napoli che indagava su di lui, fornendo al killer un milione di euro. Un attentato mai realizzato, in seguito all’arresto di Chianese nel gennaio del 2006.
Cipriano Chianese è stato il primo a essere rinviato a giudizio, in Italia, negli anni ’90 per disastro ambientale ed avvelenamento delle falde acquifere, ma fu poi assolto dal Tribunale di Napoli. Per Legambiente era “il ministro all’Ecologia dei casalesi” che per molti anni ha gestito il business dei rifiuti per conto del clan. Massone, Chianese è stato candidato alla Camera con Forza Italia nel ’94. Attraverso società a lui collegate ha gestito la discarica di Giuliano, la “bomba ecologica” per la quale di recente è stata programmata una bonifica milionaria. Ad aprile, per ordine del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, gli sono stati confiscati beni per 82 milioni di euro, che erano stati sequestrati nel dicembre del 2006.
Andrea Tornago