Sono almeno 1358 (ma il bilancio è provvisorio) le vittime del terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito nella notte tra il 5 e il 6 febbraio il sud est della Turchia e il nord della Siria. Il presidente turco Erdogan ha annunciato che il conteggio è arrivato a 912 vittime, mentre in Siria si contano almeno 560 morti ed oltre 120 nelle province siriane in mano ai ribelli. Secondo la stima di United States Geological Survey, il sito americano sul monitoraggio sismico, il bilancio potrebbe arrivare a 10mila vittime. Sono più di 50 gli edifici crollati questa notte nel porto siriano di Latakia, nel nord-ovest del paese. Lo riferisce la Protezione civile siriana locale. Gli edifici sono stati rasi al suolo da numerose scosse successive. La terra, intanto, continua a tremare. Una nuova potente scossa di terremoto ha colpito nella mattinata del 6 febbraio la Turchia centrale, con magnitudo 7.5 sulla scala Richter. Colpita intorno alle 11:30 del 6 febbraio anche la vicina Cipro, da una scossa magnitudo 4,6, il cui epicentro era 75 km a sud-est della città di Famagosta, secondo il Centro Sismologico Mediterraneo Europeo, citato dal siro britannioco Guardian. Sono in corso i tentativi disperati dei soccorritori per trovare i superstiti sepolti dalle macerie.
A Powerful 7.8 magnitude #earthquake hits Turkey.
The moment when rescue ? team rescued a child alone without his family. In Türkiye's southern provinces#Turkey #deprem #Gaziantep #nurdagi #earthquakeinturkey pic.twitter.com/vmrnBstsJm
— Babar Bhatti ?? (@Babarbhatti22) February 6, 2023
L’origine- La scossa ha avuto ipocentro a circa 25 km di profondità ed epicentro nella provincia di Gaziantep. «Il sisma è avvenuto sulla faglia Est Anatolica, nel punto triplo nel quale convergono il blocco anatolico, quello arabico e quello africano», ha detto all’ANSA il sismologo Alessandro Amato, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. La faglia «è probabilmente arrivata a deformare la costa. Si sono infatti osservate anomalie nel livello del mare in tre punti, in Turchia e a Cipro che hanno fatto scattare l’allerta tsunami. Nelle aree colpite dal terremoto il suolo si è spostato di almeno tre metri».
L’allarme in Italia- L’Unità di Crisi del Ministero degli Esteri è in contatto con l’ambasciata italiana in Siria per verificare le condizioni dei connazionali nelle zone colpite. Fonti della Farnesina hanno reso noto che, al momento, non risultano feriti o morti italiani. L’allerta tsunami sulle coste della Sicilia, lanciato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia nelle prime ore della mattina, è stato revocato e così il traffico ferroviario in Italia, sospeso per cautela per alcune decine di minuti, è ripreso regolarmente. Restano chiuse, però, le scuole ad Ischia a seguito all’allerta meteo rossa emanata dalla protezione civile regionale.
Una pioggia di reazioni– Da tutto il mondo stanno arrivando le reazioni alla notizia della catastrofe. La premier Giorgia Meloni ha espresso solidarietà alle popolazioni colpite e ha reso noto che la Protezione Civile italiana ha già fornito la propria disponibilità a fornire soccorso alla popolazione colpita, organizzando l’invio di squadre di Urban search and rescue, specializzate per la ricerca ed il soccorso tra le macerie. Fa seguito il messaggio di cordoglio inviato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che si rivolge direttamente al Presidente della Repubblica di Turchia, Erdogan. «In questo momento di lutto l’Italia è vicina- scrive Mattarella- con sentimenti di partecipe solidarietà, al dolore dell’amico popolo turco. Il nostro pensiero va alle famiglie di quanti hanno perso la vita, ai feriti cui auguriamo un pronto ristabilimento e alle squadre di soccorso. In spirito di vicinanza, La prego di accogliere, signor Presidente, le espressioni del più sincero cordoglio della Repubblica Italiana e mio personale».
Putin e Zelensky- Il presidente russo Vladimir Putin è stato tra i primi a rendere disponibili aiuti ad Ankara. Il Cremlino, come riporta Tass, ha citato il telegramma di condoglianze di Putin al leader turco Recep Tayyip Erdogan: «Siamo pronti a fornire l’assistenza necessaria in seguito al terremoto». Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, invece, ha affidato a Twitter il suo messaggio.«Siamo al fianco del popolo turco in questo momento difficile.Siamo pronti a fornire l’assistenza necessaria per superare le conseguenze del disastro», ha affermato Zelensky in un tweet.
Solidarietà europea- «Il sostegno dell’Europa è già in arrivo e siamo pronti a continuare ad aiutare in ogni modo possibile». Sono le parole della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, a cui fa seguito il commento del commissario Ue alle Crisi Janez Lenarcic e dell’Alto Rappresentante Ue, Josep Borrel: «Abbiamo attivato dieci squadre di ricerca e salvataggio urbane sono state rapidamente mobilitate da Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Francia, Grecia, Paesi Bassi, Polonia e Romania per supportare i primi soccorritori sul campo», e aggiungono: «Il centro di coordinamento della risposta alle emergenze dell’Ue è in contatto diretto con le autorità turche per coordinare ulteriore sostegno, se necessario».
100 scosse di assestamento- l dottor Haluk Özener, direttore dell’osservatorio Kandilli e istituto di ricerca sui terremoti, afferma: «Stiamo affrontando il più grande terremoto che abbiamo visto in 24 anni in questa regione. Finora si sono verificate 100 scosse di assestamento. Circa 53 di loro sono più di 4 gradi sulla scala Richter. Sette di loro sono più di 5 gradi. Possiamo dire che questi terremoti continueranno nei prossimi giorni». La Cnn, intanto, fa sapere che le 14 giocatrici della squadra di pallavolo femminile della provincia turca di Hatay sono sotto le macerie del palazzetto dello sport crollato a causa del sisma. Ai microfoni della tv Suriya, un sopravvissuto originario di Khan Shaykhun, nella regione di Hama ha detto: «Quello che ho vissuto stanotte è peggio dei bombardamenti di Assad. Quando siamo dovuti scappare anni fa dalle nostre case distrutte ci siamo lasciati alle spalle morte e distruzione, ma quello che ho visto stanotte è peggio dei bombardamenti di Assad».
Interviene Musk– Il cofondatore e capo di Tesla e SpaceX ha offerto al governo turco la disponibilità del sistema satellitare Starlink, per ripristinare le linee di comunicazione, permettendo alla popolazione di rimettersi in contatto con i propri cari. Lo stato di emergenza avrebbe potuto accelerare l’autorizzazione da parte del governo turco all’utilizzo del sistema di comunicazione satellitare di Musk. La proposta tuttavia è stata rifiutata dal Presidente Erdogan, il quale ha affermato che il Paese «ha sufficiente capacità satellitare».