Augusto Minzolini, ex direttore Tg1 e senatore di Forza Italia

Augusto Minzolini, ex direttore Tg1 e senatore di Forza Italia

Condannato a 4 mesi di reclusione per abuso d’ufficio. Per il tribunale di Roma, Augusto Minzolini, ex direttore del Tg1 e ora senatore di Forza Italia, ha rimosso dalla conduzione del telegiornale delle ore 20 la giornalista Tiziana Ferrario “per vendetta”. La collega è stata demansionata per circa un anno dopo aver mosso a Minzolini, allora direttore, dei rilievi sulla sua imparzialità sulle notizie diffuse dopo la conclusione del processo Mills, a carico dell’ex premier Silvio Berlusconi.

La vicenda risale al 2010, quando a Tiziana Ferrario viene tolto l’incarico di conduzione dell’edizione principale del Tg1. La giornalista muove una vertenza per demansionamento. Il caso diventa un’inchiesta penale alla procura di Roma che arriva alla conclusione che quella decisione dell’allora direttore è stata la “conseguenza di una vendetta”, circostanza che configura per l’imputato il reato di abuso d’ufficio alla luce del ruolo di direttore di una testata del servizio pubblico ricoperto all’epoca dei fatti. Il 15 dicembre, la quarta sezione del tribunale della Capitale accoglie la ricostruzione dell’accusa e condanna Minzolini a quattro mesi di reclusione. Tiziana Ferrario attualmente lavora come corrispondente da New York.

L'ex direttore del Tg1 Augusto Minzolini e la giornalista Tiziana Ferrario rimossa dall'incarico di conduttrice del telegiornale delle 20

L’ex direttore del Tg1 Augusto Minzolini e la giornalista Tiziana Ferrario, rimossa dall’incarico di conduttrice del telegiornale delle 20

Intervistato da LaPresse dopo la lettura della sentenza, il giornalista si dice «allibito». «È pura follia», continua l’ex direttore Rai, «che sia un reato cambiare una conduttrice che ha alle spalle 28 anni di video, proponendole di andare a New York e promuovendola a caporedattore. Adesso tutti i direttori dovranno stare attenti, decidere è una colpa». Alla domanda se farà ricorso in appello, risponde: «Mah, sono anche abbastanza stufo». E ricorda che alla Rai «ci sono 972 contenziosi, l’80% per demansionamento. Parliamo di un’azienda in cui ci sono persone che normalmente per quattro-cinque mesi vengono dimenticate».

È la seconda condanna in un mese per l’attuale senatore di Forza Italia. Il 12 novembre scorso la Corte di Cassazione aveva confermato la pena a due anni e mezzo per peculato continuato e l’interdizione dai pubblici uffici per la durata dalla pena. Minzolini aveva speso in maniera impropria 65mila euro con la carta di credito della Rai nell’anno e mezzo in cui è stato direttore del Tg1, consegnando le ricevute, ma senza giustificare il motivo delle spese per i pasti e senza rendere noto chi fossero gli invitati. Inoltre, in base alla legge Severino, l’ex direttore rischia anche la decadenza da senatore. La norma prevede, infatti, in caso di condanna definitiva per reati contro la pubblica amministrazione con una pena superiore a 2 anni, la decadenza dalla carica pubblica. La parola passa quindi alla giunta per le elezioni del Senato, presieduta da Dario Stefàno (Sel), che ha il compito di dare il via all’iter per l’espulsione di Minzolini dal Senato, come fu il caso per Silvio Berlusconi due anni fa.

Alessia Albertin