Ministri e funzionari pubblici britannici non potranno più accedere a TikTok dai dispositivi messi a disposizione per lavoro dall’amministrazione pubblica. La decisione del governo è motivata da ragioni di sicurezza e arriva dopo gli analoghi stop di Commissione europea e Stati Uniti.

La decisione – La Bbc ha anticipato la notizia in attesa del discorso ufficiale del ministro Oliver Dowden in Parlamento. Il ministro della Sicurezza britannico Tom Tugendhat aveva chiesto la revisione della pratica al National Cyber Security Centre. La scelta è motivata da problemi legati alla sicurezza dei dati. Le regole dell’intelligence cinese impongono alle compagnie locali di collaborare con il partito comunista in caso di necessità. Il timore è che questa policy possa rendere vulnerabili i dati dei dispositivi usati da leader e funzionari occidentali. Già ad agosto scorso il Parlamento britannico aveva chiuso il proprio account TikTok, mentre quello di Downing Street, la residenza del primo ministro, non è più attivo dalle dimissioni di Boris Johnson. TikTok ha negato le accuse. In merito ai bandi Ue e Usa aveva commentato che si tratta di «paure ingiustificate e probabilmente dettate da questioni geopolitiche più ampie», aggiungendo che sarebbe stata «delusa da un mossa del genere» nel Regno Unito. TikTok è la App più scaricata al mondo da tre anni.

Il logo della versione cinese di TikTok su un edificio di ByteDance a Pechino (Ansa)

Scontro aperto Usa-Cina – È stata confermato da TikTok l’ultimatum ricevuto da parte dell’amministrazione americana di Joe Biden. I funzionari Usa avrebbero esortato i proprietari cinesi della App a vendere le proprie quote per evitare il divieto sul territorio americano. Secondo Pechino si tratta di attacchi ingiustificati al social media. «Finora gli Stati Uniti non sono riusciti a produrre le prove che TikTok minacci la loro sicurezza nazionale», ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, invitando Washington a «smettere di diffondere informazioni false e di sopprimere irragionevolmente le aziende interessate». L’amministratore delegato di TikTok, Shou Zi Chew a marzo aveva incontrato diversi legislatori di Capitol Hill, il Parlamento americano.

I divieti in Ue e in Usa – La decisione Uk arriva dopo le pressioni dei membri del parlamento britannico di seguire l’esempio di Stati Uniti e Unione Europea. Non sono serviti gli investimenti miliardari della holding cinese per rassicurare Washington e Bruxelles sulla tutela delle informazioni sensibili dei cittadini. Già da dicembre scorso, era stata presentata una proposta di legge per limitare l’uso della piattaforma sui dispositivi federali statunitensi. A febbraio è arrivato il divieto della Commissione Europea. I funzionari di Bruxelles hanno dovuto disinstallare la app per proteggere i dati dell’organizzazione. TikTok l’aveva definita una «decisione sbagliata. Basata su pregiudizi». «Siamo contrari a dare le ragioni dietro a determinate decisioni nell’interesse dei nostri colleghi» aveva commentato il commissario al Mercato interno Thierry Breton. Provvedimenti analoghi sono stati presi anche dal Canada. Infine, anche Washington ha preso la decisione. L’uso della App è stato vietato ai dipendenti delle agenzie federali e oltre metà dei 50 stati hanno seguito l’esempio. Tra i Paesi europei, solo il Belgio ha imposto le medesime regole a livello nazionale. Lo stop è al vaglio anche in Italia. Lo ha dichiarato il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo.