Sandra Fardella, la mamma di Sara Ammar

Sandra Fardella, la mamma di Sara Ammar

«Vado in Egitto: torno con lei o mi faccio ammazzare». Parlava così Sandra Fardella nel 2014 a Corriere.it. La figlia Sara, rapita a Milano dal padre e portata in Egitto, era introvabile dal 2010. Il 25 giugno, a cinque anni dal sequestro, sono tornate in Italia, insieme.

«La piccola Sara Ammar e sua madre, assistite dall’ambasciatore d’Italia, sono finalmente arrivate questa mattina in Italia», ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. «È il felice epilogo di una vicenda che il governo ha seguito con la massima attenzione e che ha visto la Farnesina lavorare intensamente per raggiungere questo risultato. Ringrazio le autorità egiziane per il loro impegno a tutti i livelli, che ha permesso l’esecuzione della sentenza che stabilisce che la custodia della figlia spetta alla madre», ha concluso Gentiloni.

Nel gennaio di 5 anni fa il marito di Sandra Fardella, cittadino egiziano, prende la figlia e scappa in Egitto facendo perdere le sue tracce. Su di lui pende un mandato di cattura internazionale per sottrazione di minore, ma non si riesce a trovarlo. Il 26 febbraio 2014 la mamma di Sara lancia un appello video sul sito del Corriere della Sera: «Sono sola, sono stata lasciata sola. Le autorità italiane ed egiziane mi prendono per i fondelli da quattro anni. Arrivo fino ad un certo punto e poi quando si tratta di eseguire i provvedimenti trovo un muro di gomma. È come se tutti volessero che io lasciassi perdere. Ma io non posso e non lo farò».

Lo scorso settembre Fardella decide di partire per andare a cercare Sara, e comunica di nuovo con il Corriere. Manda diversi messaggi chiedendo aiuto: «Sono da tre mesi in Egitto. Voglio riprendermi mia figlia. Dicono che è in un villaggio in mano ai terroristi». I giornalisti si organizzano e riescono a fare una videochiamata. Sandra racconta di essere rimasta con pochissimi soldi, di avere difficoltà a comprarsi da mangiare: l’ambasciata italiana le ha concesso un prestito di duemila euro che però dovrà restituire.

La bambina è tornata a casa, ma ci sono ancora molti punti da chiarire: non si sa con precisione dove Sara, che oggi ha nove anni, abbia vissuto, non si sa se sia andata a scuola né cosa possa aver passato.

Federica Scutari