«I soccorsi sono arrivati dopo almeno tre quarti d’ora», racconta Sergio Minuti, uno dei sopravvissuti al deragliamento del treno nella mattina di giovedì 25 gennaio, il cui bilancio è di tre morti e 100 feriti, di cui alcuni in gravi condizioni. Una certa lentezza nell’intervento dei soccorritori e, più in generale, sulle condizioni di viaggio dei pendolari è ciò che più viene denunciato dai superstiti dell’incidente che si è verificato nei pressi della stazione di Pioltello, a pochi chilometri da Milano lungo la tratta che unisce Cremona al capoluogo lombardo.
I soccorsi – Mentre i feriti più gravi sono stati smistati negli ospedali più vicini (a cominciare da quell di Monza), due strutture sono state utilizzate come punto di raccolta per dare i primi aiuti ai feriti più leggeri. Una a Segrate e l’altra a Pioltello, l’istituto comprensivo Iqbal Masih. In questi centri sono stati portati generi di prima necessità come cibo e bevande e sono stati chiamati psicologi per dare supporto ai sopravvissuti. Tutti i familiari sono stati contattati e alcuni hanno già raggiunto i parenti all’interno del centro.
Le testimonianze – Chi non è rimasto ferito racconta comunque di momenti di grande panico e disorientamento. «Abbiamo cominciato a sentire rumori allucinanti che provenivano da sotto le rotaie, abbiamo iniziato a sbattere da tutte le parti e non sapevamo cosa fare. Non sapere cosa fare è ciò che fa più paura in questi casi», ha detto Emanuela Zampieri, che di solito viaggia con il figlio ma questa volta era sola («Una fortuna», commenta). Tra i passeggeri del convolgio tanti i pendolari, abituati a prendere il treno ogni giorno, che, a parte l’incidente, raccontano di condizioni di viaggio sempre precarie e molto disagiate. «I treni fanno schifo, ogni mattina siamo caricati come animali. Non c’era posto nemmeno tra Treviglio e Lambrate ed ero in piedi. Siamo caduti l’uno sull’altro. Mi sono salvato uscendo dal finestrino rotto».
La dinamica – Il convoglio di Trenord numero 10452, partito da Cremona intorno alle 5.32 era diretto alla stazione di Milano Porta Garibaldi. L’ultimo segnale tracciato dalla linea è stato alle 6.57 tra Pioltello e Segrate. Poi il deragliamento. Tra le cause accertate dai tecnici di Rete Ferroviaria Italiana ci sarebbe un cedimento strutturale di circa 20 cm di binario. Il danno si sarebbe però verificato circa due chilometri prima del luogo del deragliamento, ma le indagini sono ancora in corso e si dovrà stabilire se il problema ai binari è stato causa dell’incidente o un suo effetto. Nel frattempo è stata aperta un’inchiesta dalla magistratura per disastro colposo. In quel tratto Trenord ha la competenza sui binari e Rfi (Ferrovie dello Stato) sulla linea.