Trento, un appartamento in via della Costituzione. Una famiglia come tante, lei veterinaria, lui operatore finanziario, tre figli, l’acquisto imminente di una casa. La mattina del 27 marzo, un lunedì, la madre torna a casa e scopre i corpi dei bambini in soggiorno. Li ha uccisi il loro padre con un  martello, prima di fuggire in auto e poi togliersi la vita buttandosi da un dirupo.

È accaduto nel quartiere Le Albere, progettato da Renzo Piano, in una zona di recente costruzione. Secondo una prima ricostruzione, il padre era da solo a casa con i figli più piccoli, di due e quattro anni, come spesso accadeva prima di accompagnarli a scuola. Dev’essere scattato qualcosa, si ipotizza che l’uomo, in procinto di acquistare casa, avesse problemi economici.

Due bambini morti a Trento, padre si è suicidato

Sardagna, la collina dove è stata trovata l’auto

È stata la moglie, veterinaria, tornata a casa all’ora di pranzo, a scoprire i corpi dei due bambini, un martello insanguinato accanto. Le forze dell’ordine si sono subito messe sulle tracce del marito. La sua auto è stata trovata a Sardagna, un sobborgo di Trento che sovrasta la città: l’uomo si era lanciato in un precipizio.

«Si ipotizza che potesse avere difficoltà di carattere economico» ha affermato il sostituto procuratore di Trento, Pasquale Profiti, riferendosi al padre delle vittime. «D’altra parte nessun biglietto o altra indicazione scritta è stata trovata sulle motivazioni del gesto», ha poi sottolineato. Secondo gli inquirenti l’uomo non ha tentato di inquinare la scena del crimine, e sarà l’autopsia a chiarire se i due bambini si sono resi conto di quello che stava accadendo.

L’uomo era un carabiniere in congedo, aveva seguito un corso da elicotterista a Bolzano e adesso lavorava come operatore finanziario da casa. Era in procinto di acquistare alcuni appartamenti nella stessa zona, ed è questo uno dei motivi per cui si crede che dietro la tragedia ci siano difficoltà economiche.