La collezione di Diabolik, le mutande verdi, la lista nozze e il Suv personale non bastavano. La fantasia dei consiglieri regionali che in tutta Italia sono finiti nel mirino dei magistrati per aver fatto spese private con i soldi pubblici (con tanto di scontrino per il rimborso), ha contagiato anche un consigliere comunale di Fondo, il capoluogo dell’Alta Val di Non, in Trentino.
Franco Turri, imprenditore della zona, incensurato, è stato condannato a tre mesi di reclusione per avere scassinato le macchinette del caffè. Il bottino contestato dall’accusa è di circa 200 euro sottratti dai distributori di bevande del Municipio. Il rito abbreviato si è tenuto martedì 25 febbraio a Trento e la pena è stata al momento sospesa. Turri si dichiara innocente e il suo avvocato, Massimo Zortea, è pronto a ricorrere in appello.
La segnalazione dell’uomo alla Procura, come riportano alcuni quotidiani locali, è avvenuta da parte delle polizia locale, dopo una serie di appostamenti.
Silvia Morosi