«Ho bisogno di vedere mio marito. Lo voglio vedere. Sono un medico e so come può essere ridotto, ma lo voglio vedere”. Urla il suo dolore e il suo coraggio Floriana Di Marco dopo che il corpo del marito è stato trovato nella mattinata di giovedì 8 novembre a Roccamena, in provincia di Palermo. Giuseppe Liotta, medico palermitano di 40 anni, era scomparso sabato sera durante il nubifragio che si è abbattuto sulla Sicilia, mentre tentava di recarsi al lavoro all’ospedale De Bianchi di Corleone. E’ l’ultima vittima dell’ondata di maltempo che si è abbattuta sull’Italia e che non accenna a finire: per il week end sono annunciate nuove forti preciptiazioni su molte zone della Penisola.

Dopo giorni di ricerche, il cadavere di Liotta è stato recuperato dai vigili del fuoco, aiutati dai forestali e dal soccorso alpino, nel vigneto di un’azienda agricola allagata dal fiume Belice, poco distante dal luogo della scomparsa. Liotta lavorava da febbraio nel reparto di pediatria del piccolo paesino palermitano, L’Ordine dei medici, appresa la notizia, ha deciso di attivare una raccolta fondi a favore della famiglia della vittima. «La notizia della sua morte dopo giorni di ricerca ha portato un grande dolore in tutti coloro che hanno avuto l’opportunità di apprezzare le sue dote umane e professionali. In un momento di profonda tristezza, inviamo un abbraccio forte alla famiglia, a cui vogliamo offrire anche un aiuto reale per i momenti difficili che dovrà affrontare». I suoi colleghi hanno anche fatto richiesta al sindaco di Palermo Leoluca Orlando di intitolare al medico scomparso una strada nei pressi di villa Magnisi, sede provinciale dell’Ordine.

L’Aula della Camera dei deputati ha tributato un applauso unanime alla memoria di Giuseppe Liotta, dove Giorgio Trizzino, direttore sanitario dell’ospedale di Palermo, lo ha ricordato come «un figlio e un fratello, morto per andare a fare il suo lavoro». Alla famiglia è andato il cordoglio del vicepresidente Ettore Rosato. Prevista la riunione del Consiglio dei Ministri, dove verrà dichiarato lo stato di emergenza in undici regioni, e messi a disposizione 253 milioni per i lavori più urgenti.

Nel frattempo l’emergenza meteo non si arresta sulla penisola.  È iniziata una nuova ondata di maltempo, che ha già colpito le regioni settentrionali. Il lago Maggiore e il lago d’Orta sono esondati invadendo le zone vicine, e il fiume Po è tornato a salire sopra i livelli di pericolo. Il centro Epson Meteo ha lanciato una nuova allerta, che da venerdì porterà rovesci nel nord-ovest, in particolare in Liguria e Piemonte. A rischio anche la Toscana nord-occidentale e la Sardegna.