Un’azienda agricola che, invece dell’olio, ha prodotto una truffa da quasi un milione di euro ai danni dell’inps. Dalle Alpi al mare della Sicilia. La Guardia di finanza ha denunciato 104 persone, residenti tra Mondovì, nel cuneese, sede della finta azienda, e Catania. dove – in teoria – si svolgeva l’attività. L’accusa è di truffa aggravata ai danni dello Stato.

Il capo dell’organizzazione, F.M.C., è stato denunciato anche per associazione a delinquere insieme ad altre tre persone. L’uomo è un imprenditore siciliano, residente a Paternò: aiutato dai complici, si occupava di assumere e licenziare falsi braccianti e stipulava finti contratti di locazione di terreni agricoli. Grazie a uno studio professionale di Catania, aveva allestito uno stratagemma contabile per portare avanti le istanze dei braccianti agricoli, che richiedevano le indennità di disoccupazione, malattia e/o maternità allo Stato.

Così, in quattro anni, dal 2007 al 2011 ha indebitamente ottenuto 850 mila euro dall’Inps. Le cifre sono state corrisposte soprattutto sotto forma di assegni di disoccupazione e di maternità, sulla base della documentazione presentata all’istituto su contratti e giornate di lavoro mai effettuate dai finti braccianti.

I controlli della Finanza erano iniziati lo scorso giugno, come semplici controlli fiscali. I primi risultati delle investigazioni avevano appurato che l’azienda era stata costituita fittiziamente per utilizzarne la partita Iva ed era quindi scattata l’indagine penale. Sotto il coordinamento della Procura di Mondovì, le perquisizioni domiciliari, gli interrogatori e i sequestri di documentazione amministrativo-contabile sono stati estesi fino alla provincia di Catania.

I nomi dei denunciati sono stati trasmessi alla Corte dei Conti e all’Inps, che dovrà attivare la procedura per l’annullamento dei rapporti di lavoro fittizi instaurati dal 2007, disporre l’annullamento dell’inquadramento previdenziale della ditta controllata e recuperare le somme indebitamente erogate.

Silvia Sciorilli Borrelli