Cattura

Nel rapporto 2015 della Guardia di Finanza si evidenzia che in Italia è irregolare un appalto su tre

Le cifre parlano da sole. Tra sprechi, truffe e irregolarità lo Stato nel 2015 ha subito più di 4 miliardi di euro di danni patrimoniali. Lo evidenzia il Rapporto annuale della Guardia di Finanza. Nel corso dell’anno le Fiamme gialle hanno svolto 2.644 accertamenti nell’ambito della gestione dei fondi pubblici e hanno riscontrato numerose irregolarità. Ma non basta: non si contano più i casi di finanziamenti pubblici chiesti o percepiti in modo illegittimo, per un totale di oltre un miliardo di euro, con la denuncia di 4.084 soggetti.

In Italia un terzo degli appalti pubblici svolti è irregolare: sui 3 miliardi e mezzo di euro sottoposti a controllo un miliardo è risultato fuori legge. Le indagini della Guardia di Finanza hanno portato a 1.474 denunce da cui 73 arrestate.
Ma è anche la piaga dell’evasione fiscale, ancora lungi dall’essere debellata, a emergere come una delle maggiori cause di mancate entrate per lo Stato. Un fenomeno addirittura in aumento: dagli 8 mila evasori individuati nel 2014 si passa agli 8 mila e 485 del 2015. E si tratta di evasori fiscali totali, ovvero soggetti che pur avendo prodotto reddito risultano completamente sconosciuti al fisco. Per reati fiscali sono state denunciate 13.665 persone, più della metà per gli illeciti più gravi: emissione di fatture per prestazioni inesistenti, dichiarazioni false e occultamento di documentazione contabile. Ai responsabili di frodi sono state sequestrati 1,1 miliardi per il recupero delle imposte evase.

Nel quadro delineato dal Rapporto emergono tutte le criticità dei settori più inquinati dall’illegalità in Italia: su tutte il settore previdenziale e il sistema sanitario nazionale. Le truffe in questi ambiti ammontano a oltre 300 milioni e hanno portato alla denuncia di 6.779 soggetti che hanno portato a 27 arresti. E i controlli sui requisiti previsti per l’erogazione di prestazioni agevolate e per l’esenzione dal ticket sanitario hanno fatto riscontrare percentuali di irregolarità pari al 69% dei casi ed un danno complessivo per lo Stato di circa 4,2 milioni di euro. E poi il lavoro nero, che resta uno degli illeciti più presenti, con più di 5 mila datori di lavoro che hanno impiegato circa 11 mila lavoratori in nero e più di 12 mila irregolari.

Quello dei beni e delle aziende sequestrate alle mafie si rivela un vero e proprio tesoro. Nel corso del 2015 sono stati sequestrati beni mobili e immobili (più di 4mila), aziende (316), quote societarie e disponibilità finanziarie per 2,9 miliardi di euro complessivi. Per quanto riguarda le confische definitive, il totale ammonta a 747 milioni di euro.

Matteo Furcas