Si chiamava Slobodanka Metusev, aveva 48 anni. È stata uccisa a coltellate dal suo compagno, quarantesettesima vittima di femminicidio di questo insnguinato 2022. La donna, di origine serba, è stata uccisa da Stevan Sajn a Capoterra (Cagliari) intorno alle 12 di domenica 6 novembre. L’uomo, 50 anni, anche lui serbo, l’ha colpita con un coltello a serramanico nella stanza della casa di accoglienza in cui vivevano e poi è fuggito lasciando la sua vittima in un lago di sangue. I carabinieri hanno fermato Sajn poco più tardi nel centro storico del paese: tra le mani teneva ancora l’arma del delitto.
Il fatto – La mattina di domenica doveva essere un tranquillo momento di ritrovo per i cittadini di Capoterra, a 21 km da Cagliari, invitati dal Comune a partecipare alla commemorazione dei caduti di guerra. Per l’occasione era stata aperta al pubblico Casa Melis, sede di rappresentanza dell’amministrazione comunale situata nel centro storico della cittadina sarda. Poco dopo le 12 la celebrazione è stata però interrotta dall’ingresso di un uomo che brandiva un coltello insanguinato. Stevan Sajn, 50 anni, aveva da poco ucciso a coltellate la sua compagna, con cui da qualche mese risiedeva nel centro di accoglienza per migranti di Capoterra. I carabinieri hanno preso in custodia l’uomo, che non ha opposto resistenza, mentre i soccorritori del 118 si recavano sul luogo del delitto dove però hanno solo potuto constatare la morte della donna. “Cosa ho fatto? L’ho uccisa. È morta” sono le uniche parole pronunciate da Sajn in un italiano impreciso e in evidente stato confusionale.
L’emergenza – L’interrogatorio di Sajn, in corso in queste ore, servirà agli inquirenti per chiarire le dinamiche della vicenda. Sebbene siano ancora sconosciuti i motivi del gesto, l’ipotesi più probabile è che una lite domestica sia degenerata fino ad arrivare all’omicidio. Una vicina della coppia ha dichiarato che i due erano soliti discutere, probabilmente a causa della gelosia dell’uomo. Slobodanka si aggiunge così alle 46 donne morte quest’anno per mano dei loro partner, l’ultima appena due settimane fa. In quel caso, Silvia Di Noi era stata soffocata dal marito, impiccatosi subito dopo in una villetta fuori Taranto. Il prossimo 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, sarà l’occasione per ricordare Slobodanka, Silvia e tutte le altre vittime di femminicidio.