Almeno sei colpi di pistola hanno messo fine al regno mafioso dell’italo-americano Francesco “Frank” Cali. La scena del crimine è la strada davanti alla casa del boss della famiglia Gambino, nel quartiere newyorkese di Staten Island. Un agguato in piena regola avvenuto intorno alle 21:15 locali (le due di notte in Italia) di ieri 13 marzo. Secondo quanto riporta il Washington Post, l’assassino ha raggiunto Cali su un pickup blu, ha premuto almeno sei volte il grilletto ed è passato sopra il corpo con il veicolo prima di fuggire. Diversi membri della famiglia, riuniti all’interno della casa al numero 25 di Hilltop Terrace, sono accorsi immediatamente in strada urlando e piangendo. Il cadavere è stato trasportato all’ospedale dell’università di Staten Island, dove è stato dichiarato morto.

Primo omicidio dal 1985 – Quello di Franky Boy, come era conosciuto nel mondo del crimine, è il primo assassinio di un boss mafioso avvenuto a New York dal 16 dicembre 1985. Allora si trattò di un omicidio dovuto ad un conflitto interno sempre alla famiglia Gambino. Trentaquattro anni fa venne assassinato Paul Castellano per ordine di John Gotti, suo successore ai vertici della famiglia mafiosa. Curiosamente l’esecuzione di Castellano avvenne a solo mezzo miglio dalla casa di Cali, all’esterno del Manhattan’s Sparks Steak House. Anche l’assassinio di oggi potrebbe essere un regolamento di conti interno.

L’ascesa di Cali – Nato a New York il 16 marzo 1965, Francesco Paolo Augusto Cali (questo il suo nome intero) era stato definito nel 2008 da Attilio Bolzoni di Repubblica «la stella nascente della mafia americana». Entrato nell’organizzazione sin da ragazzino, sotto l’ala protettiva di Jackie “Nose” D’Amico, era diventato il capo della famiglia Gambino nel 2015, succedendo a Domenico “Greaseball” Cefalu. Cali era riuscito anche ad imparentarsi con la famiglia palermitana degli Inzerillo, legata a Cosa Nostra, grazie al matrimonio con Rosaria Inzerillo, sorella di quel Pietro Inzerillo ucciso dai Corleonesi e ritrovato nel bagagliaio di un’auto nel New Jersey nel 2008 con un biglietto da cinque dollari in bocca.

Operazione “Old Bridge” – Il volto di Cali era diventato di dominio pubblico nel 2008, quando venne arrestato nell’ambito di un’operazione molto più ampia chiamata “Old Bridge”, condotta congiuntamente dalla polizia statunitense e e da quella italiana. Le autorità arrestarono 90 persone, sventando tra le varie cose il piano di riconquista di Palermo ideato dalla famiglia Inzerillo. Cali venne condannato per associazione a delinquere finalizzata all’estorsione e dovette scontare una pena di 16 mesi in carcere. La famiglia Gambino, infatti, chiedeva il pizzo per trasportare e trattare i detriti provocati dalla costruzione di una pista per le gare automobilistiche Nascar a Staten Island. Quella del 2008 è l’unica operazione di stampo mafioso in cui è stato incriminato Cali.