Le sirene antiaeree risuonano per tutta l’Ucraina. Per i cittadini l’allarme militare ha sostituito la sveglia, ma non basta premere un tasto per spegnerla. L’allarme si concentra principalmente nella regione della capitale. Sono saliti a nove i morti nell’attacco russo di droni che il 23 marzo ha colpito la regione di Kiev. Putin ha lanciato attacchi aerei e utilizzato lanciarazzi multipli contro l’Ucraina, prendendo di mira le infrastrutture civili in diverse regioni del paese. La Russia ha reagito duramente alla decisione del Regno Unito di inviare a Kiev munizioni anticarro perforanti all’uranio impoverito.«I Paesi occidentali hanno deciso di portare l’umanità sull’orlo di un Armageddon nucleare» ha dichiarato, secondo la Tass, l’ambasciatore russo Anatoly Antonov. Intanto il presidente ucraino Volodomyr Zelensky è in visita nelle strutture energetiche della regione di Kherson, per esaminare il problema delle forniture di elettricità e del recupero di attrezzature danneggiate dai bombardamenti.

Palazzo distrutto a Kiev

Attacco ai civili- Il governatore ucraino della regione dell’oblast’ di Donec’k, Pavlo Kyrylenko, ha dichiarato che nel cuore della notte i russi hanno bombardato il centro e la periferia della città di Kramatorsk: almeno tre case, una caldaia e garage sono stati danneggiati e due persone sono morte ad Avdiivka. Mentre Zelensky visitava gli ospedali di Kharkiv e stringeva le mani a ogni soldato ucraino ferito, la Russia ha colpito diverse strutture residenziali ed educative. Un attacco missilistico è stato lanciato contro un edificio residenziale a Zaporizhzhia. A Kiev ha perso la vita la dirigente scolastica del liceo professionale di Rzhyshchev: il Servizio di emergenza statale ha dichiarato che il suo corpo è stato ritrovato sotto le macerie dell’edificio. «Proprio quando Putin ha espresso la necessità di una “soluzione pacifica” al presidente Xi, la Russia commette nuovamente crimini di guerra», ha scritto in un tweet l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell. 

 

Le forze russe-  Sembra che le operazioni russe intorno a Bakhmut stiano «rallentando », scrive l’Institute for the Study of War nel suo aggiornamento quotidiano sul conflitto. Le forze di Putin, prosegue, stanno aumentando il ritmo delle loro operazioni offensive intorno ad Avdiivka, con l’obiettivo di accerchiare la città. A Bakhmut la forza della Federazione Russa è rappresentanta dal gruppo Wagner: i mercenari di Putin stanno perdendo forza in modo significativo e si stanno esaurendo contro la difesa della legione georgiana che combatte al fianco dell’Ucraina. «Molto presto sfrutteremo questa opportunità» ha sottolineato il comandante delle Forze di terra dell’esercito ucraino, Oleksandr Syrsky. Secondo quanto riferito dallo Stato maggiore delle forze armate di Kiev, le truppe russe stanno concentrando i loro sforzi verso precise città: Lyman, Bakhmut, Avdiivka, Mariinka e Shakhtarsk nell’oblast di Donetsk. Il rapporto d’intelligence del ministero della Difesa britannico ha ipotizzato che l’obiettivo della Russia nel nord-est ucraino, dal punto di vista operativo, «rimane probabilmente difensivo: i comandanti temono che questo sia uno dei settori in cui l’Ucraina potrebbe tentare importanti operazioni offensive».

La visita iraniana –  Mentre vengono conteggiate le ultime vittime causate dai droni iraniani usati dai russi per attaccare Kiev, è stata confermata la visita ufficiale a Mosca del ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian. A riferire l’incontro è stata Maria Zakharovala, portavoce del ministro degli Esteri russo Lavrov. Il capo della diplomazia di Teheran è atteso a Mosca per «negoziati» il 29 marzo 2023. La discussione, secondo quanto dichiarato, verterà su questioni di sicurezza e sugli sforzi dell’Iran per cercare di fermare il conflitto in Ucraina.