Il parco nazionale del Virunga nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) è il più antico di tutto il continente. L’area nordest della riserva al confine con l’Uganda è una foresta equatoriale densa, ricca di legni preziosi e di specie rare: qui vivono i gorilla di montagna in via d’estinzione. Tra la fitta vegetazione, però, si nascondono anche le basi delle milizie armate che operano illegalmente tra RDC e Uganda. Il 16 giugno, a Mpondwe, città dell’Uganda vicina al parco, un gruppo di terroristi ha assaltato una scuola: ucciso almeno 42 persone, dato fuoco a un dormitorio e saccheggiato la mensa. Dopo l’attacco gli aggressori sono fuggiti nel Virunga.
Morire a scuola – Alle 23:30 (20:30 GMT) di venerdì 16 giugno, alcuni militanti islamisti hanno attaccato la scuola secondaria Lhubiriha a Mpondwe, cittadina ugandese di circa 16mila abitanti a due chilometri dal confine con la RDC. Gli aggressori sono entrati nei dormitori della scuola, hanno attaccato a colpi di machete e poi dato fuoco alle sale: 38 studenti sono morti. Le altre vittime facevano parte del personale della scuola e della comunità locale. Alcune persone sono gravemente ferite e altre sono state rapite. I sopravvissuti hanno detto che i ribelli, oltre a usare i machete, hanno lanciato una bomba nel dormitorio. La polizia locale ha attribuito l’attacco alle Forze democratiche alleate (Adf), un gruppo terroristico islamista nato negli anni Novanta, attivo sia in Uganda che nella RDC. Dopo l’attacco, i ribelli sono scappati verso il parco nazionale dei Virunga, il più antico ed esteso parco nazionale africano, oltre 7mila chilometri quadrati di riserva, spesso usato come nascondiglio da diverse milizie armate, incluse le Adf.
Difesa – In risposta all’attacco di Mpondwe-Lhubiriha, il presidente dell’Uganda Yoweri Museveni ha promesso di inviare più truppe nell’instabile regione di confine tra Uganda e Congo, dove da anni avvengono scontri e attentati. Per numero di vittime, l’attacco alla scuola è il peggiore dal 2010 ad oggi. «Le nostre forze stanno inseguendo il nemico per salvare i rapiti e distruggere questo gruppo», ha detto il portavoce della difesa ugandese, Felix Kulayigye. L’esercito ha anche schierato elicotteri per poter perlustrare la zona del parco del Virunga. Alcuni residenti hanno criticato le autorità per non avere fermato l’attacco pur sapendo che i ribelli erano nella zona di confine: «Se ci dicono che i confini sono sicuri, voglio che la sicurezza ci dica dove erano i soldati quando questi assassini sono venuti a uccidere la nostra gente», ha detto un cittadino ai giornalisti.
Adf e Isis – Un altro caso di attentato ad una scuola si verificò nel 1998. I militanti delle Adf colpirono l’Istituto Tecnico di Kichwamba vicino al confine RDC: morirono 80 studenti e 100 vennero rapiti. Secondo Richard Moncrieff, esperto della regione presso l’International Crisis Group, il gruppo pianifica attacchi alle scuole sia per reclutare bambini sia per lo shock che provocano. «Si tratta di gruppi terroristici che vogliono mostrare con la violenza che ci sono, dimostrano di essere attivi per i loro alleati dell’Isis che operano in altre parti del mondo», ha dichiarato Moncrieff alla Bbc. A partire dagli anni Novanta, le forze Adf sono schierate militarmente contro il presidente Museveni, accusato di persecuzione dei musulmani, che, secondo i dati ufficiali del governo, sono quasi il 14 per cento della popolazione ugandese. Tuttavia, secondo il Consiglio Supremo musulmano ugandese, la cifra è più vicina al 35 per cento.