Un’azione degli attivisti a Roma (screenshot da un video di Ansa)

«Fa male sentirsi considerati come terroristi». Delfina è un’attivista di Ultima generazione che nella vita fa la psicologa: «Nel gruppo c’è un’etica precisa, un’ecologia della non violenza. Questo non cambierà mai». A chi teme che le loro azioni possano sfociare in atti più radicali, Delfina risponde: «Chi agisce per conto proprio non ci riguarda. Come gruppo noi abbiamo un codice, non arriveremo a mettere le bombe».

Le ultime proteste – Nelle ultime settimane le azioni del movimento hanno di nuovo attirato l’attenzione sui metodi utilizzati per sensibilizzare riguardo la crisi climatica. I picchetti in strada e poi il carbone vegetale nella Fontana di Trevi: il sindaco di Roma Roberto Gualtieri si è costituito parte civile contro di loro in quello che ora è solo uno dei tanti processi in corso. Il messaggio che portano avanti è sempre lo stesso: stop al fossile. Nella Giornata mondiale dell’ambiente, il cui focus nel 2023 è la lotta alla plastica, hanno commentato: «Siamo ancora lontani da dove dovremmo essere».

Chiedere agli esperti – Gli attivisti di Ultima generazione arrivano dai contesti più disparati: non tutti hanno un background prettamente scientifico, ma si esprimono come cittadini preoccupati per il futuro del pianeta. «Ci sono tanti esperti in diversi ambiti che potrebbero sostenere il governo in una transizione reale», ha detto Delfina. Sui soldi spesi per il fossile Delfina spiega: «Ci sono altri modi di investirli. Penso, per dirne una, al rifare le tubature: il 40% dell’acqua ce lo perdiamo per strada. Ma le opzioni sono tante, serve solo la volontà politica di investire diversamente».

Una rete – Per questo, per loro, iniziative come quelle della Giornata mondiale dell’ambiente sono di facciata: «L’Italia non ha minimamente rispettato gli accordi di Parigi del 2015 (che si impegnano a contenere la temperatura media globale sotto i 2° riducendo le emissioni di Co2, ndr)». Le loro azioni sono volte ad attirare l’attenzione, di istituzioni e cittadini, al di fuori di queste manifestazioni. Da quando si è formata, nel 2021, Ultima generazione ha allargato le proprie relazioni, entrando in dialogo con altri gruppi di attivisti climatici e partecipando anche a panel e tavole rotonde. Il primo fine settimana di giugno il movimento ha preso parte al KlimatFest di Milano, insieme a realtà come Legambiente e Greenpeace: «Per noi è importante collaborare, aumentare la sensibilizzazione anche in questo modo. Ma è anche necessario scendere in strada, creare un rapporto di forza che faccia sì che il governo debba ascoltarci», ha sottolineato Delfina.

Combustibili fossili in Italia – Nel 2021 l’Italia aveva stanziato 41,8 miliardi per sostenere la spesa delle fonti fossili, sette miliardi in più dell’anno precedente. Alla Cop26 di Glasgow, del novembre 2021, il Paese aveva aderito alla Dichiarazione in cui gli Stati firmatari si impegnavano a terminare gli investimenti pubblici nei combustibili fossili. Questo dovrebbe avvenire entro la fine del 2023, pur rimanendo un atto non vincolante e con la possibilità di essere declinato in modo diverso per ogni Paese. Intanto a marzo di quest’anno il governo italiano ha dichiarato che prolungherà fino al 2028 il finanziamento dei progetti internazionali sui combustibili fossili, attraverso l’ente Sace (Servizi assicurativi del commercio estero), controllato dal Ministero dell’Economia.