Ultima Legione. Questo è il nome dell’associazione di estrema destra bersaglio delle operazioni dell’Antititerrorismo e della Digos dell’Aquila, con il contributo e la direzione della procura abruzzese e delle Procura nazionali antimafia e antiterrorismo. Diversi blitz che si sono verificati in varie città italiane nella mattina del 20 maggio, per un totale di 25 perquisizioni. La Spezia, Terni, Como, Piacenza, L’Aquila, Lecce, Modena, Cosenza, Ascoli Piceno, Macerata, Verona, Como e Chieti i comuni coinvolti. Ai membri di Ultima Legione si contestano il perseguimento di finalità antidemocratiche, la ricostituzione del Partito Nazionale Fascista, l’uso della violenza come strumento di lotta politica e la diffusione in rete di materiali che incitano all’odio e alla discriminazione su base etnica, razziale e religiosa. La polizia di Roma ha diffuso immagini delle armi ritrovate nelle varie sedi, fucili, pistole e armi da taglio, oltre ai simboli riconducibili all’ideologia fascista. Non è chiara la dimensione degli arsenali a cui Ultima Legione avesse accesso.

ANSA/POLIZIA

Proselitismo – Le azioni delle forze dell’ordine sono il frutto di un’indagine partita nel gennaio 2019 che ha portato alla scoperta delle chat Telegram e Whatsapp chiamate Ultima Legione e Boia chi Molla. L’organizzazione le usava per avvicinare le persone e reclutare militanti. Foto, video e simboli nazisti e che celebravano le stragi di matrice suprematista sono state trovate in possesso di tre persone in Toscana: a Firenze, Prato e Grosseto. Si presume che i tre fossero gli animatori delle chat.

I nomi dal passato – L’Ultima Legione è un’organizzazione recente, ma che si muove in un solco ben definito. Nata a Milano, si rifà ai valori classici dell’ultradestra: sovranismo, con l’intenzione dichiarata di fare uscire l’Italia dall’euro; xenofobia, con la promozione di una politica migratoria iper-restrittiva; esaltazione della famiglia che si accompagna all’idea del carcere a vita per chi detiene materiale pedopornografico. Anche i nomi delle chat sono due richiami alla tradizione neofascista. «Il nome Ultima Legione si rifà a Ordine Nuovo», spiega Saverio Ferrari dell’Osservatorio Democratico sulle nuove destre. Ultima Legione è infatti una delle sigle con cui veniva denominato il gruppo extraparlamentare neofascista nato dai fuoriusciti del Movimento Sociale Italiano e chiuso nel 1973 dopo le condanne ricevute da alcuni dirigenti. Anche per costoro l’accusa era quella di ricostituzione del disciolto Partito Nazionale Fascista. Ordine Nuovo è stato più volte accostato alla strage di Piazza Fontana del 1969.
Boia chi molla si rifà invece alla rivolta di Reggio Calabria del 1970, ad opera di Avanguardia Nazionale e dal Fronte nazionale di Junio Valerio Borghese, famoso per il tentativo di golpe che porta il suo nome. I moti, che videro le frange neofasciste aizzare i reggini in protesta contro la nomina di Catanzaro a sede degli uffici della Regione Calabria, finirono con l’ingresso dei carri armati in città e con una serie di concessioni politiche note come “pacchetto Colombo”, dal nome del presidente del Consiglio in carica, Emilio Colombo.

Il quadro europeo e italiano –  Non è chiaro il grado di pericolosità di Ultima Legione. Tuttavia, la presenza di gruppi armati di estrema destra è in aumento in tutta Europa da qualche anno. In un articolo apparso sul Manifesto lo scorso gennaio, Saverio Ferrari fa il conto: sono state sciolte tre organizzazioni armate di stampo neofascista in Germania nel 2020 (Sturmbrigade 44, Combat 18 e Gruppe 2). La Corte Suprema finlandese ha smantellato nello stesso anno la sezione del Movimento di resistenza nordico, responsabile dell’omicidio di un giovane antirazzista nel 2016. Nel 2019 il governo francese ha sciolto il gruppo islamofobo e antisemita Uccello Nero.
In Italia, un esempio recente è dato dall’operazione Ombre Nere da parte della procura di Caltanissetta. Grazie alle indagini, nel 2019 è stato trovato un gruppo di estrazione neonazista, il Partito Nazionalsocialista Italiano dei Lavoratori, dotato di armi ed esplosivi. Nello stesso anno la Digos ha trovato nei pressi di Voghera, in Lombardia, un enorme arsenale che ospitava anche un missile da guerra. Nella vicenda è stato coinvolto un ex esponente di Forza Nuova. Nello stesso periodo, ricorda sempre l’articolo di Ferrari, la Digos di Firenze ha perquisito 12 persone con l’accusa di sovvertire l’ordine democratico: anche queste sono state trovate armate fino ai denti. Infine, non è la prima volta che gli investigatori dell’Aquila smantellano un gruppo neofascista che si rifà a Ordine Nuovo. Con l’operazione Aquile Nere del 2015, si è arrivati allo scioglimento di Avanguardia Ordinovista, che si prefiggeva attentati a procure, questure e sedi di Equitalia.