«Una linea di rigore e massima precauzione»: è questo l’obiettivo del ministro degli interni  Matteo Piantedosi durante l’incontro al Viminale con i vertici dello sport. La riunione è stata organizzata per adottare contromisure alle derive violente nel mondo del calcio e fa seguito ai fatti di domenica 8 gennaio, quando tifosi romanisti e napoletani, rispettivamente in viaggio verso Milano per Milan-Roma e in direzione Genova per Sampdoria-Napoli, si sono dati appuntamento sulla A1, all’autogrill di Badia al Pino (AR), per scontrarsi.

La riunione – Al centro del dibattito, la questione della sicurezza non solo negli stadi, ma soprattutto fuori dagli stadi. I dati presentati in occasione dell’incontro evidenziano che negli ultimi quattro anni gli scontri sono diminuiti e non avvengono più all’interno delle struttuire sportive. Così i momenti critrici si sono spostati sulle autostrade e nelle stazionio ferroviarie. Piantedosi conferma che il bilancio degli incidenti legati a manifestazioni sportive «è positivo, non si sono verificati fatti gravi negli stadi». Le forze dell’ordine sono preparate e anche domenica 8 erano dispiegate per evitare incroci nelle aree di servizio. Nel corso del vertice, il ministro raccomanda «massima severità» in fase preventiva contro le tifoserie violente. Emerge poi la necessità di un maggior coordinamento sulla definizione dei calendari in raccordo con l’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive per evitare contatti tra ultras rivali che si danno appuntamento per scontrarsi. Dai rappresentanti dello sport arriva la richiesta di un maggior ricorso a tecnologie avanzate, come il riconoscimento facciale, che però spesso presentano elementi di criticità legati alla privacy.

Tifosi della Roma (getty images)

Le scarcerazioni – Anche le mancate convalide degli arresti dei quattro accusati di rissa aggravata sono state oggetto del dibattito al Viminale. A Roma, gli arresti di Emiliano Bigi e Filippo Lombardi non sono stati convalidati perché il giudice non ha considerato l’arresto possibile nelle 48 ore dai fatti per insussistenza della flagranza differita. Il gip di Arezzo ha invece revocato il fermo, inizialmente convalidato, del tifoso giallorosso Martino Di Tosto, con precedenti di reati da stadio. L’uomo era stato scaricato dai compagni davanti al Pronto Soccorso di Arezzo con lievi ferite da taglio. Alla scarcerazione dei tre romanisti segue quella del tifoso campano Antonio Marigliano, trattenuto dalla Digos di Napoli. Il gip ne ha ordinato di liberarlo dopo aver visionato il video depositato dal legale durante l’udienza. Nel filmato il tifoso sembra allontanarsi dal centro degli scontri camminando. Gli apparati di sicurezza hanno criticato le scarcerazioni: «Di fatto il gip ha sconfessato una norma finalizzata a intervenire in modo specifico ed efficace nel difficile settore dei reati da stadio», commenta il portavoce dell’Associazione nazionale funzionari di polizia, Girolamo Lacquaniti. Ma per diversi tifosi identificati «ci saranno decine di Daspo», rassicura il ministro Piantedosi.

I provvedimenti – Le raccomandazioni del ministro si sono tradotte in un rafforzamento delle misure di sicurezza da parte dell’Osservatorio nazionale al fine di evitare incidenti legati alle tifoserie violente. Il divieto di trasferte rimane in dubbio. La partita Napoli-Juve del 13 gennaio, nonostante gli “elevati profili di rischio”, non lo applicherà, in quanto si è già conclusa la vendita dei biglietti. Sono state però introdotte misure aggiuntive di sicurezza per controllare i controlli i tifosi ospiti. Per l’incontro del 22 gennaio Juve-Atalanta, caratterizzato da “profili di rischio”, la vendita dei biglietti per i tifosi ospiti sarà riservato esclusivamente ai residenti in provincia di Bergamo che hanno aderito ai programmi di fidelizzazione della società. Intanto è previsto per venerdì 13 gennaio in prefettura a Firenze il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che sarà presieduto dal ministro Piantedosi.