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Un call-center per ordinare la droga, attivo 24 ore al giorno e in grado di eseguire consegne in tempo reale. Nella notte tra il 13 e il 14 febbraio, la polizia di Palermo ha arrestato cinque spacciatori che vendevano cocaina a oltre 700 clienti: tra loro diversi professionisti conosciuti in città. L’operazione «H24» ha sgominato un sistema in apparenza perfetto, capace di muovere cifre di denaro imponenti: il giro di affari era calcolato in circa 300.000 euro.

Cocaina in pronta consegna – La sezione antidroga della Squadra mobile palermitana ha eseguito la retata dopo due mesi di inchiesta. Nelle carte del giudice per le indagini preliminari Guglielmo Nicastro, che ha ordinato gli arresti, è ricostruita l’organizzazione dello spaccio: i cinque fermati, divisi in due bande, si passavano cellulari dedicati sui quali venivano contattati dai consumatori. Ogni giorno, i pusher ricevevano una media di circa 300 telefonate. La quantità minima di droga venduta ogni giorno era di circa 60 grammi. Ma nei week-end il commercio volava, e si arrivava anche a due chili. I telefoni erano sempre attivi e così il giro di cocaina non si fermava mai: nella chiamata veniva definito anche il luogo di incontro per la consegna, quasi sempre in centro città.

Coinvolta la «Palermo bene» – Tra i clienti dei cinque spacciatori c’erano avvocati, ristoratori e commercianti della «Palermo bene». Le intercettazioni hanno registrato appuntamenti in luoghi di lavoro e svago: «Sali per leggere il fascicolo», dice un avvocato al pusher; oppure: «Vediamoci al tennis». Le conversazioni erano all’insegna della cordialità: «Ciao caro, come stai?», «Tutto bene gioia, domani ne prendo un altro pezzo, proprio per stare super super sereni». E se i soldi non c’erano subito, nessun problema: «Difficoltà di pagamento? Non ti preoccupare, paga a rate». Le analisi scientifiche hanno mostrato che la cocaina spacciata era di prima qualità, con un principio attivo che sfiora l’80 per cento.

Tutti giovani i cinque fermati –  Le cinque persone arrestate sono tutti di età compresa tra venti e trent’anni: si tratta di Stefano Macaluso (32), Antonino Di Betta (27), Danilo Biancucci (27), Giovanni Fiorellino (25) e Alessandro La Dolcetta (21). Un gruppo di giovani che riforniva studi e negozi tra i più importanti della città.