unioni civili

Il disegno di legge sulle unioni civili approderà in Senato il prossimo 26 gennaio

“Ma il ministro Alfano lo sa che in Italia questa pratica è illegale?”. Monica Cirinnà, la relatrice Pd del discusso disegno di legge sulle unioni civili, respinge le parole del ministro dell’Interno Angelino Alfano, che intervistato da Avvenire aveva definito l’utero in affitto “reato universale” e invocato il carcere per chi lo pratica. “In Italia – ha detto Cirinnà – la gravidanza di un figlio per conto di terzi è punita con la reclusione fino a due anni e una multa fino a un milione di euro, per chiunque lo favorisca o anche solo lo pubblicizzi”.

Sul tema delle unioni civili, però, la questione più controversa resta quelle delle adozioni. Il ddl Cirinnà parla di “stepchild adoption” (adozione del figliastro) secondo la quale una delle due persone può adottare il figlio naturale dell’altra, come avviene tra coniugi. Niente utero in affitto, dunque, ma la paura dei conservatori resta: si teme che, aprendo all’adozione del figlio naturale di un compagno, aumenti il numero di coloro che vorranno bambini anche pagando donne all’estero. Sul fronte del no in prima fila il Nuovo Centro Destra di Alfano, che ha proposto un referendum abrogativo della legge, se approvata. Seguono Lega e Forza Italia. Favorevoli M5S e Sel, mentre all’interno del Pd non c’è unanimità: una trentina di senatori, i cosiddetti “catto-dem”, fanno resistenza. Ma Renzi non torna indietro e difende la proposta senza alcuna modifica.

La legge Cirinnà non si occupa solo di adozioni. Al centro ci sono le unioni civili e le convivenze di fatto, anche tra eterosessuali. Per le prime sarebbero estese le disposizioni di legge previste per i matrimoni. Un vero e proprio contratto per la convivenza: verrebbero fissate la comune residenza, il regime patrimoniale, la reciproca assistenza durante la malattia o il ricovero, la possibilità di visita in carcere. Infine, l’aspetto più atteso: in caso di morte, ciascuno può designare l’altro quale suo rappresentante con pieni poteri per le decisioni in materia di salute, donazione di organi e funerali.

Il disegno di legge arriverà in Senato il prossimo 26 gennaio, ma Renzi tenta di giocare d’anticipo e convoca una direzione Pd il 18 gennaio. Sarà in diretta streaming, per dimostrare di aver raggiunto un accordo almeno all’interno della maggioranza.

Angelica D’Errico