Salva grazie a un gesto imparato su Tik Tok. La storia arriva dal Kentucky, negli Stati Uniti, dove una ragazza che era stata rapita ha attirato l’attenzione di un automobilista sull’autostrada Interstate 75 usando un gesto diventato comune per segnalare, senza farsi notare, un caso di violenza domestica: aprire e chiudere il palmo della mano col pollice piegato.

Foto da Canadian Women’s Foundation

La ricostruzione – La scomparsa della sedicenne originaria di Asheville, Carolina del Nord, era stata segnalata dai genitori martedì 2 novembre. Dopo aver riconosciuto il gesto della ragazza, l’uomo ha chiamato subito il 911 e ha seguito il veicolo dove viaggiava la giovane per circa sette miglia, così da poter trasmettere informazioni alla polizia. Le forze dell’ordine hanno arrestato il rapitore, un uomo di 61 anni, ora accusato di rapimento e detenzione di minore con fine di ottenere un rapporto sessuale. Secondo la ricostruzione della polizia, riportata sul sito della Cnn, l’uomo avrebbe portato la 16enne in Ohio, dove abitano alcuni parenti, per poi lasciare lo Stato una volta che gli stessi parenti avrebbero scoperto che la giovane era una minore di cui era stata denunciata la scomparsa. «Non sappiamo per quanto tempo la ragazza abbia provato a chiedere aiuto agli altri automobilisti, ma alla fine qualcuno ha riconosciuto il gesto», ha dichiarato il vice sceriffo di Laurel County Gilbert Acciardo.

Il gesto con la mano – Il gesto della mano che si richiude è stato inventato dalla Canadian Women’s Foundation, un’organizzazione senza scopo di lucro fondata nel 1991 dalla senatrice Nancy Ruth. L’associazione si occupa di prestare aiuto a donne in casi di violenza, di offrire loro supporto per uscire da situazioni di povertà e in generale di migliorare il ruolo femminile all’interno della società. Il gesto è spopolato grazie ai social network, in particolare durante il periodo di lockdown, come strumento di difesa contro gli abusi domestici. La stessa giovane rapita ha spiegato di aver imparato il segno su Tik Tok.

Luci e ombre di Tik Tok – Questa vicenda è destinata a riaprire il dibattito sull’importanza o meno dei social media, in particolare in materia di sicurezza online. Si tratta infatti di un caso in cui il ruolo della rete è risultato fondamentale: senza un mezzo così popolare come Tik Tok, probabilmente la sorte della ragazza sarebbe stata diversa e l’automobilista non sarebbe stato in grado di riconoscere la sua richiesta d’aiuto. Un’ottima pubblicità per il social network cinese, che tuttavia si è trovato spesso al centro di numerose polemiche, anche in tempi recenti. Si ricordano soprattutto le pericolose “challenge”: la più famosa è la blackoutchallenge o hangingchallenge, che consiste nel legarsi intorno al collo una corda e resistere fino alla quasi totale perdita dei sensi. Ma non è l’unica: c’è la skullbreakerchallenge (letteralmente la “sfida spacca cranio”), nella quale la vittima viene sgambettata con il solo obbiettivo di farla cadere violentemente a terra; o la plankingchallenge, in cui gli sfidanti si lanciano contro le auto in corsa per atterrare e sedersi sul cofano. Due facce della stessa medaglia insomma. Da un lato uno strumento fondamentale per moltissime persone in difficoltà che hanno la possibilità di far arrivare la propria richiesta di aiuto a un pubblico molto vasto. Dall’altro, un luogo in cui le persone possono facilmente essere influenzate, soprattutto i più giovani, che arrivano a rischiare la vita pur di ottenere qualche secondo di celebrità.